Pescara. 342.000 metri cubi di fanghi del Porto di Ortona saranno immessi in mare tra Pescara e Silvi. La segnalazione giunge dalla Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus (Soa) che spiega come il Comitato V.I.A. abbia dato l’ok al progetto di dragaggio con immersione in mare, escludendo dalla più approfondita procedura di V.I.A. l’intervento. “Una decisione illogica” dice il Soa. “Insomma il Mare Adriatico può essere usato a mo’ di discarica nonostante sia in una condizione di fortissimo stress ambientale come
riconosciuto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente ed evidenziato dagli stessi dati del proponente. L’Area Marina Protetta del Cerrano si deve accontentare di pannicelli caldi. Non viene neanche concessa la procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale e deve accettare la seguente prescrizione: i fanghi non dovranno essere buttati quando i venti e il moto ondoso ‘di rilevante entità’ (non precisata!) vanno nella direzione dell’area marina protetta”.
“A nostro avviso il Comitato Via ha fatto un grave errore. Inoltre non pare aver approfondito neanche le osservazioni depositate che evidenziavano l’esistenza di criticità ambientali proprio nell’area di immersione. Non resta – conclude l’associazione – che seguire l’iter dell’ultima autorizzazione ambientale che resta, relativa proprio all’area di immersione, che dovrà essere concessa sempre dalla Regione Abruzzo in base all’art.109 del D.lgs.152/2006. Facciamo notare che il Comitato Via ha rilasciato il suo parere prima che il
Comune di Ortona abbia ottenuto la disponibilità effettiva del sito di immersione. Il Mare Adriatico non merita questo trattamento”.