L’Aquila. Una svolta decisiva, che sul tavolo del governo attende la risoluzione di altri grandi temi nazionali. Chiusa la partita sul green pass per i servizi non essenziali, si apre ora quella per le attività fondamenta: scuola, trasporti, lavoro. Non sarà però questa la settimana decisiva: il governo, spiegano fonti ministeriali, vuole attendere di vedere i numeri reali delle vaccinazioni nel momento in cui entrerà in vigore l’obbligo del green pass, l’andamento della curva epidemiologica e la portata dell’eventuale aumento delle ospedalizzazioni. Certo è che, lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa, si farà “tutto quello che deve essere fatto” per consentire la ripresa della scuola in presenza. Inoltre, il commissario ha chiesto alle Regioni di avere entro il 20 agosto i numeri di coloro che non vogliono vaccinarsi o non possono farlo (ad oggi ce ne sono 222mila).
A quel punto si avrà una fotografia reale della situazione e si potrà decidere se introdurre o meno l’obbligo, anche se Matteo Salvini ha ribadito anche oggi la sua contrarietà:“Nessuno deve essere obbligato a vaccinarsi”. Quanto ai trasporti, Il governo già voleva inserire l’obbligo del green pass per aerei, treni e navi a lunga percorrenza in questo decreto ma poi si è deciso di rinviare e dunque anche questo tema verrà affrontato non prima della seconda metà del mese, mentre sulla possibilità che il pass venga esteso anche ai trasporti pubblici pesano le enormi difficoltà per effettuare i controlli. Sul lavoro, dopo la richiesta di Confindustria di estendere il pass anche ai luoghi di lavoro e lo stop dei sindacati, sarà invece il ministro del Lavoro Andrea Orlando a gestire in prima persona la partita, a partire dagli incontri che ci saranno già la prossima settimana. “Sono questioni complesse”, ha detto Draghi in conferenza stampa,”da discutere con i sindacati”.