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Donna annegata in sottopasso a Pescara: rinvio a giudizio per i tre imputati

Redazione Centrale di Redazione Centrale
14 Dicembre 2016
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Pescara. Rinvio a giudizio per i tre imputati nel procedimento relativo alla morte di Anna Maria Mancini, la donna di 57 anni di Santa Teresa di Spoltore annegata nel dicembre 2013 nella sua auto sommersa dall’acqua in un sottopasso allagato in localita’ Fontanelle, a causa dell’alluvione che in quei giorni aveva colpito Pescara. Lo ha deciso il gup del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea. Si tratta di Lucia Pepe, socio amministratore e legale rappresentante dell’impresa Eredi Pepe Salvatore che si era aggiudicata l’appalto per la realizzazione del sottopasso in sostituzione del passaggio a livello; Giuliano Rossi in qualita’ di direttore dei lavori e sottoscrittore del certificato di regolare esecuzione; Raffaele Bello come responsabile del cantiere. Secondo il pm Silvia Santoro la colpa di Pepe sarebbe quella di “non essersi uniformata al progetto redatto dalla societa’ Iadanza Engineering Srl a regola d’arte installando due elettropompe sommergibili con caratteristiche di potenza, portata e prevalenza nettamente inferiori a quelle progettualmente previste”. Rossi avrebbe invece “redatto un certificato di regolare esecuzione dei lavori non rispondente a verita’ in quanto dichiarava la perfetta rispondenza al progetto redatto dalla societa’ Iadanza Engineering”, mentre Bello “intervenuto al sopralluogo del settembre 2007”, avrebbe “sottoscritto il medesimo documento”.

I tre imputati sono anche accusati di falso relativamente al certificato di regolare esecuzione dei lavori. Secondo l’accusa, Pepe, Rossi e Bello, avrebbero “attestato falsamente che i lavori di realizzazione dell’opera erano stati regolarmente eseguiti”. Sempre secondo la procura, i tre, inoltre, avrebbero redatto “la relazione e il verbale di collaudo statico dei lavori di realizzazione del sottopasso attestando falsamente che l’esito della visita del sopralluogo e’ positivo, non avendo riscontrato ne’ difformita’ al progetto esecutivo ne’ difformita’ tali da inficiare la sicurezza, l’efficienza e la funzionalita’ dell’opera”. Il processo davanti al Tribunale monocratico a carico di Pepe, Rossi e Bello, accusati di omicidio colposo e falso, prendera’ il via il 18 dicembre 2017. Il marito della donna, Lamberto Galiero, autista della Regione Abruzzo, e i due figli si sono costituiti parte civile tramite l’avvocato Mirco D’Alicandro. Il sottopasso, che subito dopo la tragedia era stato sottoposto a sequestro, e’ stato riaperto dieci mesi fa al termine dei lavori per la messa in sicurezza.

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