L’Aquila. “Qui la presenza mafiosa c’era ben prima del terremoto e oggi, guarda caso, nell’inchiesta su Mafia Capitale compaiono personaggi che operano in questo territorio”. Così don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione Libera e fondatore del Gruppo Abele, all’Aquila per prendere parte all’iniziativa “Noi contro la corruzione”, organizzata dall’Agenzia delle Entrate, parlando dei fenomeni di malaffare nella ricostruzione post-sisma del 6 aprile 2009 del capoluogo abruzzese. Per Don Ciotti tutto questo si puo combattere “facendo le cose giuste, facendole seriamente, con grande trasparenza e chiarezza, non dimenticando che corruzione e mafia sono due facce della stessa medaglia. Una riflessione che fa emergere le cose positive che vengono fatte ma anche la responsabilita’ di continuare a cercare le cose che non vanno”. “Preferirei che non ci fosse la prescrizione. Non basta l’innalzamento delle pene, e’ un segno importante ma non sufficiente, mi auguro che si possa fare molto di piu'”. Lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente di Libera, a margine del suo intervento alla tavola rotonda organizzata dall’Agenzia delle Entrate, parlando della volonta’ del governo Renzi di aumentare i tempi per la prescrizione per i reati legati alla corruzione. E poi ancora l’impegno in prima persona dei singoli: «l’etica è il primo argine dell’illegalità, un obiettivo che deve fare da sfondo a ogni progetto», ha detto ancora. «Il nostro lavoro – ha spiegato il sacerdote – è etico quando non prestiamo il fianco a compromessi, scorciatoie e prepotenze di chi vuole calpestare i diritti in nome di privilegi; ogni passo indietro è un passo verso la corruzione».