L’Aquila. A L’Aquila in questo periodo, si sa, un’inchiesta tira l’altra. Ieri mattina gli uomini del Nipaf (Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale) depositando i balconi sotto sequestro del progetto Case di Cese di Preturo all’interno dell’autoparco comunale, di certo non si aspettavano di trovare una discarica di “non-rifiuti”. Scatoloni ancora incellofanati con dentro scarpe mai utilizzate (di un prezzo medio di settanta euro) e indumenti vari, donati sette anni fa per gli sfollati del sisma dall’associazione politica Casapound e mai giunti a destinazione. Erano ricoperti di immondizia, quella vera, tra giacche, abiti da lavoro e pantaloni. Ora l’area è sotto sequestro. Intanto il pm Roberta D’Avolio ha aperto un fascicolo contro ignoti. Gli agenti della Forestale, diretti da Antonio Rampini e Alberto Maurizi della Sezione di Pg, hanno notato come alcune scatole fossero state aperte, segno che qualcuno ha probabilmente già rubato alcuni capi. Di chi sono le responsabilità? Qualche giornale, come Il Messaggero, riconduce l’origine di tutto questo alla presenza di forti antipatie politiche verso l’associazione donatrice. In ogni caso bisognerà verificare chi aveva il compito di gestire quel materiale e chi fosse al corrente della sua esistenza. Nel frattempo il Comune dell’Aquila ha assicurato che i capi d’abbigliamento in buono stato verranno donati alle associazioni di volontariato della città. Un buon modo per riscattare chi, in quei giorni del 2009, di quei vestiti aveva bisogno davvero. (d.r.)