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Diritto agli studi in Abruzzo, Cgil: dalla Regione non abbiamo avuto nessuna risposta

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
15 Marzo 2022
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L’Aquila. Studenti e lavoratori hanno risposto in massa all’appello lanciato dai sindacati del lavoratori e degli studenti sulla disastrosa situazione in cui versa il Diritto agli Studi in Abruzzo. In questo contesto si è svolta un’assemblea aperta durante la quale sono state ribadite tutte le preoccupazioni riguardo la situazione ed il futuro dell’ADSU dell’Aquila e, in particolare, sulla concreta ipotesi che a partire dal prossimo settembre gli studenti si possano trovare privati di servizi di primaria necessità, quali le residenze e la mensa.

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Una delegazione di studenti e lavoratori è stata ricevuta, a partire da mezzogiorno, dagli assessori Liris e Quaresimale oltre che dal vice Presidente del Consiglio Regionale Roberto Santangelo e dai consiglieri Stella, Di Benedetto e Pietrucci. Purtroppo l’incontro ha solo confermato, e forse aggravato, il quadro che già si prospettava drammatico.

“Non abbiamo ricevuto, da parte degli esponenti della Giunta Regionale, alcun tipo di impegno sulle tempistiche di erogazione delle borse di studio e nessuna soluzione o proposta rispetto alla scadenza della convenzione col Demanio Militare, proprietario degli immobili attualmente adibiti a studentato nella ex Caserma Campomizzi”, hanno spiegato Udu L’Aquila, Cgil L’Aquila, Flc L’Aquila, Filcams L’Aquila,

“non ci sarebbe, infatti, la volontà da parte del Ministero di prorogare ulteriormente la convenzione e quindi, in questa eventualità, non sarebbe possibile indire dei bandi per la residenzialità per il prossimo anno accademico, dovendo tornare questi immobili nella disponibilità del Demanio stesso.

I rappresentanti della Giunta Regionale non sono riusciti a delineare alcuna soluzione, dimostrando come la mancanza di programmazione e di prospettiva stia provocando dei danni inestimabili per le Città abruzzesi che sono universitarie per vocazione, storia e cultura. Non è possibile accettare supinamente questa situazione, assumendola come dato di fatto.

La Regione si assuma finalmente la responsabilità di questa annosa vicenda e l’affronti con determinazione ed estrema urgenza. La chiusura delle residenze degli studenti e la cancellazione di tutti i servizi collegati (mensa, lavanderia etc) non possono neanche essere ipotizzabili, come non può essere tollerato che da 91 giorni gli studenti stiano aspettando una borsa di studio fondamentale per pagare affitti, bollette, libri, spese di viaggio.

Abbiamo chiesto al governo regionale di farsi portavoce con il Ministero della Difesa al fine di aprire un tavolo di confronto, che preveda anche la presenza delle parti sociali, e che possa dare la possibilità di una proroga della convenzione per la Campomizzi, alle medesime condizioni e comunque per un tempo utile che possa garantire la ricostruzione della Casa dello Studente. Abbiamo inoltre ribadito che non possiamo tollerare ancora ritardi nella erogazione delle borse di studio, perché semplicemente gli studenti non possono più permettersi di aspettare.

Siamo fermamente convinti che la strada che si deve necessariamente intraprendere sia quella del coinvolgimento di tutte le istituzioni cittadine per dare voce piena alle istanze che stiamo portando avanti. Tanto più che la sciagurata chiusura della residenza andrebbe nell’immediato a tagliare decine di posti di lavoro oltre a danneggiare l’indotto generato dala presenza costante degli studenti in Città.

I servizi per la popolazione studentesca e l’esistenza stessa del Diritto agli Studi sono messi in discussione e a rischio. Non c’è più tempo per gli indugi cui ci ha abituato la Regione Abruzzo.

Oggi è più che mai necessario che si alzi il livello della protesta, coinvolgendo tutti i soggetti che hanno a cuore il futuro della Città, dell’Università del benessere delle studentesse e degli studenti.

 

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