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Demolizione Liceo Marconi, l’Anac parla chiaro: “Iter decisionale approssimativo e fuori norma”: scoppia il caso a Pescara

Magda Tirabassi di Magda Tirabassi
5 Febbraio 2022
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Pescara. “C’è molto di più della semplice irregolarità e della mancanza di rispetto delle normative del Codice degli appalti pubblici (d.Lgs 50-2016) nella demolizione del Liceo Marconi“. Inizia così la nota dell’architetto Giuseppe Di Giampietro, docente del Liceo Marconi di Pescara. Un vero e proprio documento “di denuncia” che si aggiunge a quello già reso noto dai vertici provinciali del partito Democratico di Pescara.

“Una scuola del valore globale di oltre 20 milioni di euro, in buone condizioni, che doveva essere riqualificata, invece è stata demolita, per far posto a dei capannoni industriali standardizzati. Un progetto fatto in 16 giorni (verosimilmente un progetto fatto per un altro appalto, riciclato sul Marconi senza alcuna attenzione al contesto, che ha anche abbattuto oltre 50 alberi del giardino esistente). Una scuola nuova, di tipo industriale, di molto minor valore prestazionale della scuola demolita, a giudizio dei docenti ricorrenti”, scrive il professore Di Giampietro, “c’è che, a prendere le decisioni di cambiare il progetto, di raddoppiare i costi, di privare di un’ottima scuola per molti anni oltre 1.500 studenti, di scavalcare pareri, autorizzazioni e proteste, sono state poche persone, che potrebbero essersi avvantaggiate economicamente delle decisioni, con parcelle e incentivi su costi maggiorati. C’è che le decisioni sono state prese senza confronto pubblico, senza trasparenza, spesso in assenza di pareri ed autorizzazioni, senza rispetto delle regole sulla concorrenza, sulla valutazione di alternative e sugli appalti (lo conferma l’ANAC). Sono state prese senza un reale controllo pubblico, utilizzando ampiamente la discrezionalità del decisore pubblico. Qui il controllore è anche il controllato. L’intero iter decisionale, affrettato, “approssimato”, fuori norma, come accertato dall’ANAC, è stato forzato dai decisori, con la motivazione dei tempi stretti per non perdere i finanziamenti, e la dichiarazione di voler migliorare prestazioni e sicurezza dell’edificio scolastico. In realtà potrebbe esservi stato un abuso di discrezione, che aprirebbe il fianco a una certezza di danno erariale (la demolizione dell’importante scuola, perfettamente funzionante) e molti dubbi sul reale vantaggio futuro del nuovo edificio”.

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“Diverse affermazioni di necessità tecniche, non adeguatamente documentate, contrastano con l’evidenza dei fatti (una scuola che ha affrontato senza problemi due terremoti, quelli dell’Aquila del 2009 e quello di Amatrice del 2016); contrastano con l’esperienza pluriennale di chi in quella scuola ci ha lavorato (come le dichiarazioni di avanzata fatiscenza e “diffusa carbonatazione dei calcestruzzi“). Contrastano con le stesse affermazioni dei progettisti (riqualificare sarebbe costato solo poche centinaia di migliaia di euro meno della nuova scuola. Comunque demolire e ricostruire era accertato che sarebbe costato di più della completa riqualificazione dell’esistente). I costi totali e indotti si valuteranno alla fine, ma, secondo i docenti ricorrenti, la nuova scuola vale molto meno della scuola preesistente”, va avanti, “in ultima analisi, la valutazione sulla irrecuperabilità dell’edificio esistente e sulla sua inadeguatezza è stata unicamente nelle mani dei progettisti e del dirigente,  che avranno, senza gara, un incarico più importante e più favorevole, senza alcun confronto e reale controllo esterno. Il vecchio Marconi non c’è più.  Seppure i nuovi edifici industriali sono in costruzione e non si possono bloccare ora gli appalti, la incredibile vicenda almeno deve servire a qualcosa. Da una parte si tolga il frutto economico a chi ha deciso in tale maniera superficiale, troppo discrezionale, inadeguata come certificato dall’ANAC. Si tolgano gli incarichi a chi ha abusato della propria funzione dirigente. Salvo futuri accertamenti di più dirette responsabilità”.

Conclude Di Giampietro: “Dall’altra, si appongano correttivi affinché non abbiano più a ripetersi fatti del genere, in modo che ci sia un esteso coinvolgimento e controllo pubblico su tutti i lavori che godono di finanziamenti pubblici. Si pubblichino sempre sul sito dell’ente i documenti progettuali delle opere che godono di un finanziamento pubblico e le eventuali osservazioni o proposte di cittadini, esperti o portatori di interesse, prima che siano assunte decisioni finali sulla spesa pubblica. La trasparenza non può che far bene a legittimità, adeguatezza, efficienza della spesa pubblica. La vicenda del Marconi serva da insegnamento”.

Alessandro D’Ascanio e Leila Kechoud del Pd provincia di Pescara dopo i rilievi formulati dall’Anac in merito alla demolizione del liceo “Marconi” di Pescara

 

“I rilievi formulati dall’ANAC, dopo le segnalazioni di alcuni docenti del Liceo Marconi di Pescara, in merito alle scelte adottate dall’amministrazione provinciale Zaffiri sulla complessa vicenda del “Marconi” non lasciano adito a dubbi: approssimazione nelle fasi di programmazione e pianificazione degli interventi; violazione del principio di immodificabilità dell’oggetto contrattuale, laddove ai professionisti incaricati della progettazione definitiva dell’originario progetto di adeguamento fu conferito “per le vie brevi” un altro incarico per la redazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica propedeutico alla demolizione e ricostruzione, ma anche per la progettazione definitiva del primo lotto, modificando radicalmente l’oggetto della prestazione e violando le regole di libera concorrenza, par condicio, trasparenza e correttezza; mancata previsione di fonti di finanziamento per l’intero progetto di ricostruzione, con incertezza colpevole sul futuro rientro in sede dell’intera comunità scolastica; assenza di pareri necessari all’atto di validazione del progetto definitivo e forzature per rispettare i termini di concessione dei finanziamenti”.

Nel particolare l’ANAC specifica che “il progetto preliminare di adeguamento s.a.i, redatto nel 2014, è stato finanziato nel 2018 da Regione Abruzzo con 7,8 Mln di euro per l’adeguamento dell’edificio esistente, rivelandosi, tuttavia, che il progetto di variazione di adeguamento dell’esistente a demolizione e ricostruzione di un nuovo edificio, è stato assegnato, redatto e approvato dalla Provincia di Pescara in 19 giorni (studio di fattibilità), portando l’importo del progetto da 7,8 a 15,2 Mln di euro, con ulteriore considerazione che il progetto definitivo è stato redatto in ulteriori 16 giorni, in assenza di Nulla Osta regionale alla variazione del contenuto del progetto e dell’importo. Tale Nulla Osta è arrivato 4 giorni dopo l’approvazione del progetto da parte della Provincia. L’importanza e l’impegno dell’opera contrasta con la celerità della procedura decisionale e l’assenza di concertazione”.

Ancora l’ANAC: “L’amministrazione provinciale decide il raddoppio della spesa, da 7,8 a 15,25 Mln di euro…, e decide di demolire l’intero edificio del Liceo Marconi (del valore stimato di 19 Mln di euro) pur sapendo che i lavori potranno re-insediare solo 1000 dei 1500 alunni della scuola. Per gli altri 500 non esiste né finanziamento, né progetto, né tempi certi di ritorno a scuola”.

“Così come non sussistono risorse per la costruzione della palestra”, affermano Alessandro D’Ascanio, Sindaco di Roccamorice e consigliere provinciale Pd Leila Kechoud, vice segretario prov. del Pd e già consigliere provinciale

“Un quadro inequivoco che conferma la sciatteria della condotta politico-amministrativa della precedente Amministrazione provinciale Zaffiri, più volte denunciata dal Partito Democratico. Leggerezza politica improntata tra l’altro alla chiusura, al rifiuto del dialogo con la comunità scolastica circa tempi, modi e difficoltà dell’intervento, aggravata dai problemi di gestione dei plessi provvisori, la cui locazione ha già impegnato circa 950000 euro per l’anno scolastico 2021/2022”.

“L’auspicio rimane quindi quello che i lavori saranno ultimati entro l’inizio del nuovo anno scolastico così da permettere il rientro nella moderna e innovativa struttura, gran parte degli studenti del Liceo Marconi. Diversamente, la nuova amministrazione di centrodestra guidata dal neo Presidente De Martinis deve sin d’ora prevedere in bilancio le risorse necessarie alle locazioni delle sedi onde evitare l’emergenza della scorsa estate. I fondi del PNRR dedicati alla scuola per l’Italia di domani, rappresentano una irripetibile occasione per rimediare a quello che è stato tristemente chiamato “il pasticcio Marconi” ma dalla Provincia di Pescara non emerge ancora nessuna notizia in merito alla presentazione di progetti volti a completare la struttura e ridare a tutta la comunità scolastica del Liceo Marconi la meritata serenità, indispensabile per un giusto percorso di studi”.

 

SCARICA il documento CON LE OSSERVAZIONI DELL’ANAC:

21-12-23_anac_marconi

 

Tags: liceo marconi pescara
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