L’Aquila. È scontro tra la opposizione di centrosinistra “centrodestra irresponsabile” e la maggioranza “i conti sono a posto” sul debito delle Asl nel 2019. La polemica ruota intorno alla lettera inviata dal Dipartimento regionale della Salute alla Direzione Bilancio nella quale si chiede la somma di 13 milioni di euro per ricoprire con fondi del bilancio regionale le perdite delle quattro aziende sanitarie. Si tratta quindi di somme fuori dal riparto alle Regioni del fondo sanitario nazionale. Per l’assessore regionale alla sanità Nicoletta Verì, della Lega, “non esiste alcun rischio di commissariamento”, dal quale l’ente è uscita dall’ottobre 2016, in quanto “non c’è alcuna voragine nei conti della sanità abruzzese e soprattutto non esiste alcun rischio che l’Abruzzo torni a essere commissariato “.
“Il ricorso a questa opzione è previsto dalla normativa vigente in materia”, sottolinea la Verì, “e riguarda l’accesso a un fondo vincolato, afferente alla sanità, che oggi ha una disponibilità di circa 40 milioni di euro. Questo significa che la Regione è perfettamente in grado di garantire l’equilibrio economico-finanziario del servizio sanitario abruzzese”. Sulla circostanza che a questa possibilità non si facesse ricorso da anni, l’assessore sottolinea come non sia affatto cambiato il quadro del risultato complessivo delle Asl, che anche nel passato ha sempre presentato un disavanzo.
Finora, però, queste perdite erano sempre state coperte con i fondi della Gsa, la gestione sanitaria accentrata, a cui nel 2015 (sulla base del decreto commissariale 48, firmato dall’ex presidente Luciano D’Alfonso) fu assegnato un fondo di ulteriori 36 milioni di euro inizialmente destinato in parte al potenziamento dell’assistenza territoriale e in parte al riequilibrio della situazione economico-finanziaria di ogni singola Asl, ma che invece fu utilizzato interamente per il ripiano delle perdite delle aziende sanitarie che si sono registrate negli anni successivi”.
Per il capogruppo del Pd, Silvio Paolucci, ex assessore regionale alla Sanità, “la mancanza di scelte e governance per tutto il 2019 costa 13 milioni di euro all’economia della Regione”. “Per la prima volta dopo oltre 10 anni le perdite accumulate nel 2019 dalla sanità abruzzese sottraggono risorse allo sviluppo. Parliamo di oltre 60 milioni di euro. Si tratta di una cifra enorme”, sottolinea Paolucci, “nel 2020 considerata l’assenza di atti di programmazione e indirizzi che da un anno a questa parte denunciamo, sarà anche peggio”.