Nel Lazio si partira’ ai primi di giugno, ma le prenotazioni per fare il vaccino anti-Covid saranno aperte già fra tre giorni, il 24 maggio, sulla piattaforma regionale dedicata. A macchia di leopardo la situazione nelle altre regioni ma la macchina e’ ormai in avvio ovunque. In tutto sono 20.000 i farmacisti che hanno completato i corsi teorici dell’Istituto superiore di Sanità per vaccinare contro il Sars-Covid2 e altri 3.000 li concluderanno a breve. L’adesione dei farmacisti al protocollo d’intesa con il ministero della Salute, fa sapere Federfarma, è stata del 60%. “Sono dati che testimoniano la nascita di una vera rete di prossimità dei siti vaccinali che permetterà di raggiungere agevolmente la popolazione attiva, come sta avvenendo in Paesi come la Francia, dove le farmacie hanno erogato in poco più di un mese quasi 1,2 milioni di vaccinazioni contro il Covid”, ha commentato il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), Andrea Mandelli. Le regole per prenotare in farmacia restano praticamente quelle nazionali. Le fasce d’età sono quelle indicate dalle Regione di appartenenza.
Nel Lazio, le persone che sceglieranno di farsi inoculare la dose singola di Johnson&Johnson, l’unico a disposizione delle farmacie, prenderanno l’appuntamento sulla piattaforma della Regione che indicherà il giorno dell’appuntamento e invierà un sms. Con il passaggio successivo bisognerà fare una telefonata alla farmacia scelta per avere l’indicazione dell’orario in cui presentarsi. Dalla vaccinazione in farmacia sono esclusi i soggetti fragili, di cui fanno parte anche gli asmatici, i celiaci, gli individui con disturbi dell’alimentazione. Nella fase iniziale – spiega il vicepresidente nazionale di Federfarma Alfredo Procaccini – le farmacie avranno a disposizione 10 dosi al giorno per cinque giorni a settimana, così come è previsto nell’Accordo con il Ministero della Salute. Successivamente si passerà a 20 vaccini al giorno per singola farmacia. A regime si avrà una media di 18 mila dosi al giorno solo nella Regione Lazio, mentre a livello nazionale saranno 150 mila. “Le altre Regioni si stanno preparando – dice Procaccini – ma ancora non hanno comunicato la data di inizio”.
A inoculazione effettuata, il farmacista registrerà sull’anagrafe vaccinale i dati del cittadino, che dopo 48 ore troverà il certificato sanitario sul fascicolo o elettronico della Regione, a cui accederà con lo Spid. L’Accordo prevede che per ogni singolo vaccino, al farmacista andranno sei euro, più i rimborsi per le spese forniti dalle singole Regioni. Del trasporto delle fiale in farmacia si occuperanno le strutture di distribuzione intermedia (quelle che normalmente consegnano i farmaci) che li preleveranno nelle farmacie ospedaliere pubbliche dove il vaccino viene scongelato e rietichettato con la scadenza a tre mesi. Proprio su queste modalità ieri il ministro della Salute Speranza ha pubblicato un’ordinanza che stabilisce i modi per assicurare la tracciabilità dei contenitori che rientrano nella distribuzione dopo la consegna alle strutture sanitarie: “Regioni e Province autonome possono avvalersi di grossisti farmaceutici per la consegna alle farmacie territoriali di contenitori di flaconi di vaccini sconfezionati dalle farmacie ospedaliere”. Secondo la Fofi, dopo questo primo passo, si potrà affrontare più agevolmente la necessità di ripetere in futuro l’immunizzazione contro il nuovo coronavirus, così come si potrà ampliare la copertura degli italiani contro l’influenza o l’infezione da pneumococco.