Covid: tutta la famiglia contagiata lui resta immune, studio nazionale su un teramano
Per studiare il mio, e tanti altri casi analoghi di cosiddetti «virus resistor», l’équipe di Genetica Medica del Policlinico universitario di Tor Vergata, guidata dal Prof. Giuseppe Novelli, sta conducendo uno studio denominato «Studio genetico sui resistenti al SARS-CoV-2», attraverso la verifica del DNA per individuare eventuali varianti genetiche responsabili della peculiare risposta al virus di questi «resistors». Il primo passo è la compilazione di un questionario dettagliato sulla situazione personale e familiare, sui contagi, sui test effettuati. L’équipe valuta il questionario e, superato questo, si deve effettuare un ulteriore test sierologico da prelievo venoso tra 15 e 90 giorni dal primo contatto avuto con i soggetti positivi al virus. Se negativo, si passa alla fase successiva, quella che ho effettuato oggi. Un colloquio nel laboratorio di Genetica Medica, le firme di rito e un semplice prelievo di sangue che servirà per sequenziare il DNA ed effettuare gli studi del caso, comparandoli con quelli condotti negli altri centri di ricerca in tutto il mondo, in base alle etnie delle popolazioni. Sentimento che porto a casa? Soddisfazione. Tanta. Perché aver donato ad una causa nobile come quella della ricerca non solo il sangue, ma soprattutto un po’ di impegno e un po’ di tempo… è cosa che dà soddisfazione.