Pescara. In Italia ancora non decolla la somministrazione della quarta dose del vaccino anti-Covid alle categorie più a rischio, ma si pone al contempo già il problema della quinta immunizzazione a quanti hanno fatto la quarta dose da oltre 4 mesi e risultano pertanto non totalmente protetti. A sottolinearlo all’ANSA è il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta.
“In Italia oggi ci sono oltre 2,38 milioni di persone che hanno ricevuto la quarta dose da più di 120 giorni: si tratta – spiega Cartabellotta – prevalentemente di persone anziane e fragili, per le quali il declino dell’efficacia vaccinale in un contesto di aumentata circolazione virale aumenta il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e decesso”. Ma sulle somministrazioni della quinta dose, sottolinea il presidente Gimbe, “non abbiamo alcun dato, nonostante il Ministero della Salute raccomandi una ulteriore quinta dose alle categorie a rischio – cioè over80, ospiti delle Rsa e soggetti fragili dai 60 anni di età – trascorsi 120 giorni dalla precedente immunizzazione o dall’infezione”.
Quanto alle quarte dosi, secondo i dati della Fondazione Gimbe, quelle somministrate negli ultimi 4 mesi sono
2.631.912; negli ultimi 2 mesi sono 1.720.955. Complessivamente, ad oggi le quarte dosi somministrate sono
5.013.957.