Pescara. Cala ancora di un punto percentuale a livello giornaliero, in Italia, l’occupazione dei posti letto nei reparti ospedalieri di area non critica da parte di pazienti con Covid-19. Il valore in Italia torna così al 13% mentre esattamente un anno fa continuava a salire, toccando il 34%.
È stabile attualmente al 6% l’occupazione delle terapie intensive, che un anno fa vedeva, invece, un trend in crescita arrivando a quota 30%. Lo indicano i dati del monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), aggiornati all’8 marzo 2022, confrontati con quelli dell’8 marzo 2021.
Nel dettaglio, nell’arco di 24 ore, l’occupazione dei posti letto nei reparti di area medica (detta ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19, a livello giornaliero, scende in Abruzzo (al 20%) e Lazio (17%), mentre torna a crescere in Basilicata (24%) e Calabria (26%). Il tasso e’ stabile in 11 regioni e province autonome: Campania (al 14%), Emilia Romagna (13%), Friuli Venezia Giulia (13%), Liguria (15%), Lombardia (8%), Marche (17%), Molise (15%), Pa di Bolzano (13%),Pa Trento (11%), Piemonte (10%), Puglia (19%) Sardegna (20%), Sicilia (24%), Toscana (14%), Umbria (21%), Valle d’Aosta (10%) e Veneto (8%).
L’occupazione di posti letto in terapia intensiva da parte di pazienti con Covid-19 cresce, invece, a livello giornaliero in Abruzzo (al 8%) e Umbria (7%) mentre cala in 6 regioni e province autonome: Basilicata (all’1%), Lombardia (4%), Pa Bolzano (1%), Pa Trento (2%), Sardegna (10%), Sicilia (7%). Il tasso di occupazione delle intensive è, invece, stabile in 13: Calabria (7%), Campania (5%),Emilia Romagna (8%), Friuli Venezia Giulia (5%) Lazio (10%), Liguria (7%), Marche (7%), Molise (5%), Piemonte (6%), Puglia (6%), Toscana (9%), Valle d’Aosta (6%) e Veneto (4%).