L’Aquila. “Abbiamo appreso che finalmente stanotte partiranno gli abbattimenti selettivi nella provincia aquilana per i cinghiali dopo la manifestazione indetta da Confagricoltura e partecipata dal Cospa Abruzzo. Meglio tardi che mai”. Ad intervenire è Dino Rossi, presidente dello stesso Cospa Abruzzo, organizzazione autonoma a tutela degli interessi di allevatori e agricoltori. “C’è da dire che ora i cinghiali sono maturi al punto giusto per l’abbattimento dopo essersi ingozzati centinaia di ettari coltivati” ironizza Rossi “Tutto questo grazie alle aree protette che hanno permesso alle aziende ricadenti nei parchi, i contributi per l’innalzamento di costose recinzioni al solo scopo di contenere gli animali domestici e non per limitare i danni da cinghiali in quanto le colture pregiate (lenticchie) vengono seminate in altre zone delle aree protette e quindi al di fuori delle recinzioni. In sostanza, per il Parco Gran Sasso e Monti della Laga, il budget dei danni non è diminuito e anzi, al contempo ha spinto gli animali al di fuori delle aree parco più numerosi che mai aumentando i danni al di fuori che nessuno risarcirà. Al contempo” prosegue “la Comunità europea si è espressa considerando il risarcimento dei danni da cinghiale un aiuto di Stato. Gli agricoltori, oggi, si trovano in forte difficoltà, con le coltivazioni distrutte e senza che nessuno li risarcisca. Comunque, la politica ci prende in giro con le sponsorizzazioni dei prodotti tipici, anche da parte di note organizzazioni di sagre ed eventi che chiedono agli imprenditori agricoli contributi astronomici” denuncia il presidente del Cospa “per partecipare con i loro prodotti che nonostante tutto faticano a produrre. Se si vuole risolvere il problema è ora che le aree protette in particolare tutti e 4 parchi si assumano le proprie responsabilità e inizino ad applicare la legge al fine di ridurre il problema per non gravare quanto già è stato fatto sull’economia già sofferente. Vogliamo che vengano fatti gli abbattimenti anche all’interno delle aree protette laddove i cinghiali ed altri animali hanno la sede residenziale”, conclude Dino Rossi.