Le unità di terapia intensiva hanno registrato il numero di nuovi ingressi più basso dall’inizio dell’epidemia. “La riduzione del 15% corrisponde al valore più basso di sempre”, osserva il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi scientifiche’ e del network di comunicazione della scienza ‘giorgiosestili.it’.
“In generale”, aggiunge, “si è appena conclusa un’altra settimana di valori positivi”. I nuovi casi, per esempio, “sono diminuiti del 19% rispetto alla settimana prima e in quelle ancora precedenti si erano registrati di volta in volta cali dell’11%, dell’8% e dell’1%: è come se ci fosse stata un’accelerazione della decrescita. Con la nuova media di 9.500 casi a settimana, per la prima volta dall’estate scorsa si è scesi sotto la media di 10.000 casi giornalieri”. Anche nei decessi la riduzione del 15% in una settimana è un dato incoraggiante e in linea con la riduzione, compresa fra il 14% e il 17%, che si sta osservando da alcune settimane. Nelle terapie intensive i nuovi ingressi nell’ultima settimana sono stati 848 e questo dato, il più basso di sempre, “è frutto di una doppia combinazione di fattori: da una parte la diminuzione dei contagi grazie alle misure di contenimento, e dall’altro le vaccinazioni, grazie alle quali meno anziani stanno entrando in terapia intensiva”, osserva Sestili.
La vaccinazione è infatti in fase avanzata e hanno ricevuto almeno una dose il 90% degli over 80, il 70% degli over 70 e 43% degli over 60. “Il vantaggio è chiaro”, continua, “considerando che la prima dose è già sufficiente per scongiurare la malattia grave”. Nonostante l’entusiasmo per questi numeri incoraggianti, è comunque “ancora presto per avere un’idea di quello che sta succedendo in seguito alle aperture, ma di sicuro a due settimane dall’allentamento delle misure i dati sono molto confortanti ed è possibile – conclude – che le cose possano volgere per il meglio”.