L’Aquila. “Alla Magneti Marelli di Sulmona, e non solo, si alza il grido di allarme degli operai. Lo stabilimento è rimasto chiuso sabato e domenica e riaprirà i cancelli domani lunedì. Bisogna fare i pezzi. I pezzi sono gli ammortizzatori per il Ducato in produzione alla Sevel di Atessa e per le esportazioni in Messico. Una cosa è certa non sono beni di prima necessità” . Lo scrive in una nota Rifondazione Comunista Abruzzo.
“Ci sono aziende che chiudono per due settimane, altre che sono già ripartite, altre che non si sono
mai fermate. Non stiamo parlando di aziende della filiera agroalimentare o farmaceutica che sono essenziali anche in questa fase. Parliamo di tante produzioni assolutamente non indispensabili. Parliamo di multinazionali per le quali evidentemente i lavoratori sono solo strumenti, parti della macchina produttiva, cose da consumare. Rifondazione comunista sta raccogliendo il grido di allarme di lavoratori da tutta la regione per l’inadeguatezza del pilatesco accordo tra governo e parti sociali. Non possiamo tacere e chiediamo l’intervento di prefetti, ispettorato del lavoro, sindaci e Asl, per la tutela della salute di lavoratori nei luoghi di lavoro”, chiudono Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE e Marco Fars, segretario regionale PRC-SE Abruzzo.