Ernesto Celentano, 60 anni, medico di medicina generale a Napoli, nella zona di Secondigliano, infettato, sembra, da un paziente. E Giovanni Briglia, otorino cinquantenne di Roma, che avrebbe invece contratto la malattia in contesto extra-lavorativo. Sono stati gli ultimi due medici a morire per Covid-19: i loro nomi sono riportati nell’elenco- memoriale pubblicato sul portale della FNOMCEO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. Salgono così a 181 i medici caduti nel corso della pandemia.
“Credo che la morte di Celentano rappresenti uno spartiacque e ci faccia ripiombare nei tristi giorni di marzo” ha commentato a caldo il presidente della FNOMCEO, Filippo Anelli. “Si ricomincia! – afferma Anelli, raggiunto dalla notizia della morte di Briglia -. Siamo vicini alle famiglie, a Silvestro Scotti e all’Ordine di Napoli, a Antonio Magi e all’Ordine di Roma. La scomparsa del collega Celentano, infettato da un paziente, rappresenta il confine netto tra la prima e la seconda fase dell’epidemia di COVID-19”.
“Si ricomincia – conclude Anelli -. Siamo preoccupati che queste morti segnino l’inizio di una nuova fase. La speranza è che le esperienze che abbiamo vissuto nella primavera scorsa si trasformino in insegnamento”.