“Chiediamo che vengano resi disponibili i dati sui vaccini a vettore adenovirale in Italia”. Lo afferma l’Associazione Luca Coscioni per la libertà della ricerca scientifica, sottolineando che “come nel governo precedente, permane il problema della trasparenza dei dati legati alla pandemia”.
“Nell’interesse della trasparenza e della scienza indipendente – sostiene Valeria Poli, dell’Associazione Coscioni e Presidente della Società Italiana di Biofisica e Biologia Molecolare – auspichiamo che finalmente vengano resi disponibili i dati sui vaccini anti-Covid a vettore adenovirale somministrati, ovvero AstraZeneca e J&J, suddivisi per fasce di età e sesso, e sul numero ed esito dei casi di trombosi trombocitopenica indotta da vaccino registrati finora. Tuttora gli scienziati italiani sono costretti a basarsi sui dati che provengono dalla Gran Bretagna. Sarebbe ora di poter ottenere un quadro preciso della situazione nelle diverse Regioni italiane”.
“Nonostante ormai la pandemia devasti il Paese da un anno e mezzo si continua a governare l’emergenza in assenza di trasparenza di dati aperti, che restituiscano un quadro completo della situazione”, aggiunge Marco Cappato, dell’Associazione Coscioni e promotore del sito Covideleaks.it per chiedere a chiunque ne sia in possesso la segnalazione anonima di qualsiasi tipo di dato disaggregato legato all’andamento pandemico. In particolare, afferma, “ora noi non abbiamo a disposizione alcun dato che faccia luce sulla correlazione tra i nuovi contagi e le varie tipologie di vaccino. Ovvero, non siamo in grado di sapere quante persone, tra coloro che hanno ricevuto la vaccinazione, abbiano contratto l’infezione. E’ infatti ormai noto che dopo la doppia vaccinazione, c’è una quota di persone che può ammalarsi, una volta entrata in contatto con il virus. Inoltre, non sappiamo con che tipologia di vaccino queste persone erano state vaccinate”.