Roma. Sono 47.374 le persone con Covid-19 trattate a domicilio con gli antivirali in pillola Paxlovid (nirmatrelvir-ritonavir) di Pfizer e Lagevrio (molnupiravir) di Merck (Msd in Italia), entrambi indicati per pazienti non gravi ma a maggior rischio di progressione verso forme severe. In particolare, il numero di trattamenti, avviati, con Paxlovid sono 17.839 e, di questi, 2.210 sono stati ritirati direttamente dal paziente in farmacia, tramite distribuzione per conto (Dpc). Ad aver assunto Lagevrio sono state invece 29.535 persone. E’ quanto emerge dal 12/mo report dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sul monitoraggio degli antivirali per il Covid-19, aggiornati al 7 giugno. Rispetto all’ultimo rapporto di 3 settimane prima, si evidenzia un +8,14% nei trattamenti avviati con la pillola Merck/Msd e +16,7% per la pillola Pfizer.
Considerando invece solo i dati dell’ultima settimana, per Paxlovid si registrano 437 nuove prescrizioni settimanali, pari a -8,49%
rispetto ai 7 giorni precedenti, mentre per Lagevrio ci sono state 590 richieste, ovvero -16,33%. Con quest’ultimo, che è stato autorizzato con determinazione Aifa pubblicata a fine dicembre 2021, le regioni che vedono il maggior numero di pazienti trattati fino a oggi sono Lazio (4.246), Puglia (3.077) e Toscana (2.421). Per quanto riguarda Paxlovid, autorizzato il 7 febbraio 2022, sono in testa Veneto (2.239), Toscana (2.234) e Lazio (2.080). Sono stati infine 10.815 (+8,57% rispetto all’ultimo monitoraggio) i pazienti non ospedalizzati per i quali è stato avviato un trattamento precoce con remdesivir (Veklury, il primo antivirale contro il SarsCov-2 a esser stato autorizzato, a ottobre 2020) e 92.760 i trattamenti per pazienti ricoverati in ospedale (+0,97%) con necessità di ossigenoterapia.