L’Aquila. Un’Italia con contagi in crescita, necessitante di un monitoraggio continuo nelle sue diverse zone geografiche, giorno dopo giorno. Sono 10 le Regioni/PPAA che risultano classificate a rischio moderato, mentre le restanti 11 Regioni risultano classificate a rischio basso. Nel primo caso si tratta di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Piemonte, Trento, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta. La circolazione della variante delta è ormai prevalente in Italia, dominante nell’Unione Europea e associata – sostanzialmente – ad un aumento nel numero di nuovi casi di infezione, anche in altri paesi con alta copertura vaccinale. Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di pericolosi episodi, legati all’aumento circolazione del virus e sostenuti da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità. Spiega ancora l’Istituto Superiore di Sanità. Pertanto “è opportuno realizzare un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare misure e comportamenti per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale”.
La Sicilia è l’unica regione italiana a rischio moderato ma “ad alta probabilità di progressione”. Nessuna Regione/PA supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica . Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in aumento al 5,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute), con il numero di persone ricoverate in aumento da 423 (17/08/2021) a 504 (24/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta al 7,1%. Il numero di persone ricoverate in queste aree è in aumento da 3.472 (17/08/2021) a 4036 (24/08/2021). Sale a 77 casi ogni 100mila abitanti l’incidenza del covid in Italia. Il dato fa riferimento al periodo 20-26 agosto. Nella settimana precedente l’incidenza era a 74. È quanto si legge sempre nel monitoraggio settimanale dell’Iss. La quota individuata come soglia da non superare per riuscire a mantenere il tracciamento dei casi è di 50 ogni 100mila abitanti.