L’Aquila. Cresce la curva dei contagi nella Asl1 e si teme la terza ondata nell’entroterra. Questo l’allarme lanciato dal presidente della Regione, Marco Marsilio, a seguito della riunione della cabina di regia di ieri che ha confermato l’Abruzzo in zona arancione con micro aree rosse.
L’Abruzzo resta dunque arancione per effetto del Decreto Draghi, ma per la seconda settimana consecutiva i dati emersi nel corso della riunione dell’Unità di crisi evidenziano un continuo miglioramento degli indici, a cominciare dall’Rt che è sceso a 0,87. A seguito di questo andamento sono diversi i Comuni che escono dalla zona rossa “alleggerita” disposta dal governatore.
Sotto osservazione, dopo la riunione dell’Unità di crisi, rimane la provincia dell’Aquila dove, in controtendenza rispetto al resto dell’Abruzzo, la situazione continua ad essere critica.
“Preoccupa invece la provincia dell’Aquila”, ha sottolineato il presidente della Regione Marsilio, “con un trend in salita negli ultimi 3-4 giorni, apprezzabile anche nel capoluogo aquilano, oltre che Avezzano e Sulmona. La Asl è stata sollecitata a incrementare l’azione di vigilanza, tamponi e tracciamento dei contatti. Sollecito i sindaci oltre che i cittadini a prestare la massima attenzione, per evitare che la provincia dell’Aquila possa subire una nuova ondata”.
Entrano in zona rossa i Comuni di Cerchio e Pescina, esce Tagliacozzo. Sono diversi i Comuni che escono dalle misure restrittive messe in atto dal presidente Marsilio tramite ordinanza proprio al fine di evitare il propagarsi dei contagi. Sotto osservazione rimane la provincia dell’Aquila dove, in controtendenza rispetto al resto dell’Abruzzo, la situazione continua ad essere critica. Sono soggetti a restrizione i Comuni di Magliano dei Marsi, Sante Marie, Celano e San Benedetto dei Marsi, a cui si aggiungono da lunedì prossimo i Comuni di Pescina e Cerchio. Desta preoccupazione anche il Comune di Avezzano dove nella sola giornata odierna sono stati registrati 16 casi.