Avezzano. E’ finalmente disponibile “Controstoria della medicina”, il nuovo libro del dottor Ferdinando di Orio, con la prefazione dello storico Andrea Riccardi. Il professor di Orio, medico chirurgo e laureato in filosofia, in questo volume ha cercato di analizzare la storia della medicina, ma lo fa evitando di proporre la solita visione salvifica che di sovente ci viene propinata, bensì una versione anticonformista, lontana dal politically correct, in grado di evidenziare anche ciò che di solito non viene raccontato o forse, peggio ancora, viene taciuto.
Di Orio, forte dei suoi quarant’anni di vita accademica nella facoltà di medicina e chirurgia, ci narra quella che ha voluto definire come una contro storia della medicina. Ci spiega come la medicina, negli anni, sia stata influenzata da altri fattori come la sociologia, la statistica e la demografia, ma anche da altri che di solito non vengono mai tirati in ballo quando si parla di medicina e di salute, come la condizione sociale ed economica di un popolo in un determinato periodo storico. E così si scopre che anche il benessere economico è fondamentale nella salute di un popolo, visto che sono tantissime le malattie legate alla fame e alla sporcizia.
Nel libro c’è anche un’affascinante disamina sull’influenza che le altre attività umane hanno avuto nei confronti della medicina. Ad esempio su quanto e come, i filosofi, abbiano influenzato gli uomini di scienza nel corso dei secoli. Ma anche l’arte, che è stata ispiratrice e a sua volta ispirata dalla medicina, come accade ad esempio per il barocco, che nacque nel periodo in cui i medici iniziarono a compiere i primi grandi passi nello studio della circolazione sanguigna. Una storia della medicina, insomma, osservata dal punto di vista delle altre discipline, sia umanistiche che scientifiche.
Inoltre l’autore, attraverso un’esame di coscienza senza precedenti, si interroga su come abbiano fatto i medici nel corso degli anni ad avallare le più strampalate teorie, come l’eugenetica, che altro non è che una “figlia” della medicina. Come fecero, molti medici, a rinnegare il giuramento di Ippocrate e a diventare portatori di morte? Perché prestigiosi premi Nobel operarono in maniera difforme a qualsiasi regola deontologica? Cosa li spinse, negli anni precedenti la seconda guerra mondiale, a firmare i vergognosi manifesti della razza, adottati sia nell’Italia fascista che nella Germania nazista?
Nelle pagine di questo volume, che scorrono via leggere, il lettore non trova risposte, ma viene spinto a farsi delle domande, al tempo stesso sia scomode che illuminanti. Grazie agli spunti dell’autore la consueta marcia trionfalistica della scienza medica viene fortemente ridimensionata, facendo emergere come spesso i più grandi passi per il benessere dell’umanità non siano stati fatti da quelli che sono passati alla storia come luminari medici, ma da personaggi apparentemente secondari, di cui faremo un’approfondita conoscenza.
Nel volume non poteva mancare un riferimento anche alle epidemie, sia per il momento storico in cui è stato mandato in stampa, ma anche visto il ruolo ricoperto dall’autore, come presidente della società italiana di statistica medica ed epidemiologica.
Il libro è disponibile nelle migliori librerie. Di seguito una breve scheda dell’autore: Ferdinando di Orio, medico-chirurgo e laureato in Filosofia, specializzato in Statistica e ricerca sociale e in Igiene mentale, membro della Società Italiana di Psichiatria. Dopo alcuni anni di insegnamento presso l’Università di Roma “La Sapienza”, dal 1985 è stato Professore ordinario, Direttore di Dipartimento, Preside della Facoltà di Medicina e Magnifico Rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila. Direttore dell’Istituto Superiore di Educazione Fisica dell’Aquila. Presidente della Società Italiana di Statistica Medica ed Epidemiologica e Presidente della Conferenza Nazionale delle Fondazioni Universitarie. Membro del Consiglio Universitario Nazionale e Membro del Consiglio Superiore della Sanità. Senatore della Repubblica Italiana per la XII e XIII Legislatura in rappresentanza del Collegio di L’Aquila – Avezzano. Nella sua esperienza parlamentare è stato autore e relatore di provvedimenti sulla Sanità, divenute leggi dello Stato, come la legge sulla Qualificazione delle Professioni Sanitarie Infermieristiche, Tecniche della Riabilitazione, della Prevenzione, nonché della Professione Ostetrica (legge 10 agosto 2000 n. 251), sulla riorganizzazione dei prelievi e dei trapianti organi (legge 1 aprile 1999 n. 91), sulla realizzazione degli hospice, sulla razionalizzazione ed il contenimento della spesa farmaceutica. Ha presieduto la Commissione d’inchiesta sulle strutture sanitarie incompiute e mal funzionanti (tra questi, gli ospedali incompiuti dell’Aquila e di Chieti) e ha contribuito all’Inchiesta Internazionale sul consumo di droghe e gli Istituti che operano in questo campo. Nel campo dell’istruzione, ha realizzato la Facoltà di Scienze Motorie come trasformazione degli Istituti Superiori di Educazione Fisica, il corso di laurea riformato in servizio sociale ed il provvedimento di Riforma delle Specializzazioni mediche. E’ autore di 14 libri e di oltre 400 articoli scientifici, pubblicati su riviste italiane e straniere. Vincitore di tre premi internazionali per la ricerca scientifica in campo medico.