Chieti. Chieti è il primo Comune d’Abruzzo ad avviare la contrattazione sociale territoriale, ovvero un confronto costante e aperto con le parti sociali, avviato in molte realtà europee, su argomenti che riguardano il sociale e il territorio. Al primo incontro svoltosi oggi hanno preso parte gli assessori alle Finanze e ai Rapporti con le Organizzazioni sindacali Tiziana Della Penna ed Enrico Raimondi, per le organizzazioni sindacali erano presenti Antonio Cardo della Uil, Manola Cavallini della Cgil e Lucio Petrongolo della Cisl, nonché i responsabili delle rispettive federazioni della Funzione Pubblica.
“Siamo molto soddisfatti di questo avvio”, dicono gli assessori Raimondi e Della Penna, “sia perché è una concertazione fortemente voluta da questa Amministrazione, sia perché realizza l’inizio di un percorso che vogliamo mantenere costante, di condivisione con le parti sociali. I sindacati si sono detti soddisfatti della convocazione, perché siamo l’unico comune abruzzese ad aver avviato la contrattazione collettiva territoriale e anche perché in questi anni il Comune non aveva avuto relazioni sindacali fluide e costruttive. Noi riteniamo invece che questo confronto sia un beneficio per tutti: soprattutto in questa fase di difficoltà finanziaria è necessaria una condivisione con le parti sociali per gli obiettivi comuni e per non fare una politica di tagli, ma riqualificazione della spesa coerentemente a quanto stabilisce in tal senso anche il piano di riequilibrio”.
Nella riunione si è anche stabilito, fanno sapere i due assessori, “di concertare alcune misure prima dell’adozione del bilancio e su più fronti, a partire dalle politiche da mettere in campo per favorire l’incrocio fra la domanda e offerta di lavoro, sulla tassazione locale, sulla salvaguardia dell’ambiente e su politiche inerenti l’inclusione sociale e la tutela di chi vive condizioni di disabilità. E sulla base della capacità di spesa del Comune si valuteranno quali percorsi intraprendere per favorire un cammino di crescita e proposta a vantaggio della città e delle sue parti più vulnerabili”.