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Consiglio regionale d’Abruzzo, oggi il giorno dei consiglieri che subentrano ai nuovi assessori. Ecco gli interventi

Giulia Antenucci di Giulia Antenucci
19 Marzo 2019
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L’Aquila. Il Consiglio regionale riunito all’Aquila, dopo aver preso atto della sospensione dei consiglieri nominati alla carica di assessore, ai quali sono subentrati Antonietta La Porta, Fabrizio Montepara, Luca De Renzis, Mario Quaglieri e Daniele D’Amario, ha discusso il programma presentato dal Governatore Marsilio presentato nella scorsa seduta. “Da consigliere regionale cercherò di fare un’opposizione costruttiva cercando di salvaguardare gli interessi della mia provincia”, ha dichiarato Sandro Mariani di Abruzzo in Comune, “dalla lettura del programma ho visto poca attenzione alle aree interne teramane e alla montagna teramana, sarò inoltre vigile sulla riorganizzazione sanitaria dei presidi teramani. Serve attenzione del governo regionale sulla ricostruzione teramana. Segnalo che nonostante i voti riportati dalla Lega, la provincia di Teramo ha avuto scarso riconoscimento dal governo regionale.”

Per Americo Di Benedetto (Legnini Presidente) “quello presentato dal Presidente Marsilio è un programma privo della sua percorribilità. Primo problema della nostra regione è il lavoro. Sulla ZES servono accordi con le regioni Lazio, Marche e Molise. Sulla ricostruzione non è più possibile tollerare una ricostruzione a macchia di leopardo”. “Nel programma di governo e nella stessa composizione della giunta regionale ho registrato una certa estraneità del presidente Marsilio”, ha sottolineato, dai banchi dell’opposizione Silvio Paolucci, capogruppo del Pd, “questo governo regionale è stato deciso a Roma da tre segretari di partito. Non condivido la lettura socio-economica che fa dell’Abruzzo nella sua relazione, siamo al contrario largamente la regione con il maggior tasso di occupazione nel centro-sud. Troppo vaga la sua intenzione di riformulare gli interventi del Masterplan Abruzzo. E sulla sanità non è corretto scrivere che la regione è ben lunga dal raggiungere il risanamento perché è un falso.”

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Sara Marcozzi, a nome del Movimento 5 Stelle, maggior gruppo di opposizione, ha posto in evidenza che “da questo governo regionale vogliamo sapere se hanno una visione a 10/20 anni su quello che sarà l’Abruzzo. La nostra sarà un’opposizione leale e costruttiva e lavoreremo nell’interesse di tutto il territorio regionale e non delle singole province”. “Saremo intransigenti ogni qual volta vedremo che prevarrà l’interesse di pochi rispetto a quello generale”, ha precisato la candidata presidente pentastellata, “mi auguro che il presidente Marsilio non sia sordo alle nostre richieste e che si comporti in maniera differente rispetto a chi l’ha preceduto.”

“Sono convintamente una donna di centro-destra e a chi mi chiede se faccio parte di questa maggioranza rispondo senza dubbio che ne faccio parte”, così la consigliera Marianna Scoccia (Dc-Udc) tra le file della maggioranza, “sono un membro della maggioranza e voterò in favore dei provvedimenti del governo regionale. Mia attenzione sarà rivolta alla sanità territoriale e in particolare alla modifica del Decreto Lorenzin affinchè si possa potenziare la medicina territoriale. Altre battaglie che seguirò sono il punto nascita di Sulmona e la salvaguardia dei tribunali minori.”

“Mi aspettavo un posizionamento del governo regionale almeno su alcuni dei grandi temi che riguardano l’Abruzzo”, ha spiegato il candidato presidente del centro-sinistra Giovanni Legnini, “non chiediamo le linee di azione, ma quantomeno la loro individuazione. Come si può non dire nulla o poco sulla ricostruzione, sui pedaggi autostradali o ad esempio sul sito di Bussi dove c’è stato un grande dibattito in campagna elettorale? Dico questo perché ritengo che per valorizzare il lavoro del Consiglio regionale è necessario che si entri con trasparenza nel merito delle questioni”.

“Devo registrare che questo avvio di legislatura è un’occasione mancata per quanto riguarda l’individuazione delle priorità regionali”, ha proseguito Legnini, “finora si è trattato dell’esposizione di un esercizio retorico. Se voi non proporrete le soluzioni da parte nostra non tarderemo ad avanzare proposte. Ad esempio ritengo che vada assunta immediatamente una posizione sul dibattito dell’autonomia differenziata facendo sentire la nostra voce.”  “Il Programma esposto da Marsilio è dettagliato e ben formulato e dimostra conoscenza della regione”, così è intervenuto il capogruppo della Lega, Pietro Quaresimale, “il risultato elezioni dimostra il fallimento del governo regionale uscente e del Pd. Sul cratere sismico da ex sindaco di Campli voglio dire che l’Ufficio di Ricostruzione teramano è stato un fallimento. Dobbiamo cambiare rotta, noi saremo dalla parte di Marsilio per una politica di rinnovamento.”

A nome di Forza Italia, ha parlato Mauro Febbo, che si è soffermato sulle graduatorie dei fondi europei.  “Mentre le altre regioni stanno discutendo della prossima programmazione 2021/2027″, ha spiegato Febbo, “l’Abruzzo resta indietro nella capacità di spesa dei vecchi fondi. Il programma di Marsilio è conciso e realistico, non sono le 176 pagine di D’Alfonso dove si prometteva di tutto. Sull’agricoltura avete chiuso i centri di ricerca, mentre non avete fatto nulla sulla costruzione dei nuovi ospedali. Le poche cose che la precedente maggioranza ha approvato è per merito della responsabilità della nostra opposizione. Al contrario vostro abbiamo scritto un programma reale che non è un libro dei sogni.”

“Marsilio ha sempre dimostrato concretezza e normalità nelle sue azioni”, ha invece dichiarato Guerino Testa, sempre per la maggioranza di governo di Fratelli d’Italia, “le linee programmatiche di mandato hanno avuto anche un buon riscontro delle minoranze e  sono fiducioso che saranno cinque anni fruttuosi perché in questo Consiglio ci sono uomini e donne con esperienza importanti. Saranno importanti i rapporti che il Presidente riuscirà ad avere con Roma e Bruxelles. ”

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