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Confindustria L’Aquila su rincari: “Costi di energia e alimenti frenano l’economia della provincia”

Luna Zuliani di Luna Zuliani
2 Agosto 2022
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L’Aquila. I rincari di energia e alimentari, accentuati dalla guerra, l’impatto su costi e margini delle imprese e su inflazione e potere d’acquisto delle famiglie e tassi di interesse più alti stanno frenando l’economia della provincia dell’Aquila. E’ quanto rileva Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno sulla base dell’analisi congiunturale del Centro studi riferita al mese di luglio.

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“L’inflazione in Italia continua a salire (+8,0% annuo a giugno) su valori che non si vedevano dal 1985”, afferma Riccardo Podda, presidente di Confindustria L’Aquila, “la corsa dell’inflazione è trainata, soprattutto, dai prezzi elevati delle materie prime energetiche e alimentari. I rincari si traducono in Italia in un +48,7% annuo dei prezzi energetici al consumo e in un +8,7% per quelli alimentar i. Per le famiglie, il rialzo dei prezzi finali si traduce in una maggiore spesa, a parità di volumi, considerato anche che energia e alimentari sono difficilmente comprimibili. “Ciò potrebbe spingere a rimandare o ridurre l’acquisto di alcuni beni e servizi, che siano giudicati non essenziali”, evidenzia Podda, “in direzione opposta agisce il risparmio accumulato dalle famiglie nel periodo della pandemia, che è un serbatoio di risorse cui alcune famiglie, sebbene non tutte, possono attingere a fronte della maggior spesa per beni e servizi”. L’effetto netto di queste due forze contrapposte, secondo il Centro studi di Confindustria sarà “una franata dei consumi in Italia, nel corso del 2022, rispetto a quanto si sarebbe avuto senza il balzo dei prezzi. Inoltre, lo scudo rappresentato dall’extra-risparmio tenderà man mano ad esaurirsi, se i rincari dei prezzi non si attenueranno: finite quelle risorse, i consumi, quindi la domanda. potrebbero risentirne in misura pesante. Per quanto riguarda le imprese, gli indicatori continuano a fornire segnali discordanti. “La Banca d’Italia”, sottolinea Francesco De Bartolomeis, direttore di Confindustria L’Aquila, “segnala un peggioramento della domanda e una maggiore incertezza nel secondo trimestre del 2022. La fiducia delle imprese manifatturiere registra un piccolo recupero a giugno, dopo un lungo calo. La produzione industriale, in calo a maggio come atteso, è in aumento nella media del 2° trimestre, con una dinamica nella prima metà di quest’anno in leggera ripresa. Le imprese industriali, dunque, mostrano resilienza. Da tenere, infine, sotto osservazione il significativo trend di svalutazione dell’euro (crollato a 1,01 dollari per euro in media a luglio) che accresce il costo delle commodity importate in Italia e negli altri Paesi dell’ eurozona, che sono quotate quasi tutte in dollari”.

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