L’Aquila. “Da informazioni assunte in qualità di consigliere comunale, sembra che i cittadini, quando si presentano per una istanza agli uffici del Settore Ricostruzione Pubblica, vengano quasi sempre intercettati da una persona che non esibisce alcuna targhetta che chiarisca il suo nome, cognome e ruolo”. E’ la denuncia del consigliere comunale di opposizione dell’Aquila Giustino Masciocco, di Articolo 1. “La cosa imbarazzante è che a queste persone verrebbe richiesto nome, cognome, numero di telefono e il motivo della visita negli uffici del Comune, prima ancora che il cittadino possa parlare con un dipendente pubblico, oppure con un responsabile che occupa il ruolo di posizione organizzativa, ovvero con il dirigente del servizio – continua Masciocco – L’unico atto esistente che permetterebbe a questa persona, baby pensionato, di frequentare gli uffici comunali, risulta essere un contratto di collaborazione per soggetti in quiescenza, con il Comune dell’Aquila, firmato con ben cinque mesi di ritardo, per supportare la segreteria (inesistente) del vicesindaco Guido Quintino Liris”.
“Fa venire la pelle d’oca pensare che qualcuno, che non sia un dipendente pubblico, possa entrare in possesso di dati anagrafici dei cittadini (compresi i recapiti telefonici) peraltro sensibili per legge che, per volontà o per esigenza, hanno messo piede al Settore Ricostruzione Pubblica segnalando un problema o una legittima richiesta”. Masciocco sottolinea che “per cercare di capire la situazione e tranquillizzare i molti cittadini che si sono rivolti al sottoscritto, chiedendo spiegazioni in merito, ho depositato una interpellanza urgente al sindaco Biondi, per conoscere: come è potuto accadere che il collaboratore in quiescenza ha prestato la sua opera presso il nostro Comune per quasi cinque mesi, senza aver sottoscritto il contratto previsto dalla delibera di Giunta n° 377 del 11 agosto 2017?”.