Pescara. Per la ricorrenza del 2 novembre si prevede che sette milioni gli italiani compreranno fiori e che saranno circa tre milioni i crisantemi venduti. Lo indicano le stime della CiaAgricoltori Italiani.
Si segnala inoltre, prosegue la nota, il trend dei petali tinti con colori vivaci. La tradizione del 2 novembre è nata perché il crisantemo fiorisce proprio in questo mese ma è esclusivamente italiana perché
nel resto del mondo questo fiore è simbolo di gioia. La tradizione italiana che associa i crisantemi ai cimiteri si deve probabilmente sia alla loro lunga durata (fino a 20 giorni), sia perchè non devono essere esposti alla luce per fiorire In Italia i crisantemi si producono principalmente in Toscana, Campania, Puglia e in Liguria.
Secondo l’associazione dei Florovivaisti Italiani, la produzione di questi fiori ha subito quest’anno una flessione del 20% per i timori e le incertezze di mercato legate alla pandemia di Covid, nel periodo di semina a giugno.
La riduzione del 15% delle importazioni per i costi dei trasporti, dovuti al caro-gasolio,” ha tuttavia reso più attrattivo il prodotto nazionale e i prezzi risultano in linea con il 2020″. Il settore florovivaistico rappresenta in Italia il 5% della produzione agricola totale e si estende su una superficie di quasi 30.000 ettari, con 27.000 aziende per un totale di 100.000 addetti e un valore complessivo di circa 2,5 miliardi di euro, di cui il 55% va attribuito ai prodotti vivaistici (alberi e arbusti). In Europa, le aziende florovivaistiche contano un fatturato di oltre 20 miliardi di euro e l’Italia, vale il 15% della produzione comunitaria.