Chieti. Il comitato civico ”Salute Pubblica” di Chieti lancia un appello alla mobilitazione ed è pronto ad una raccolta di firme per sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni sul rischio che la città possa perdere il Dea funzionale di secondo livello, “con ulteriore depauperamento dell’offerta sanitaria” afferma. Il Comitato, che oggi ha tenuto una conferenza stampa con uno dei suoi esponenti di spicco, il medico Walter Palumbo, chiede in particolare alla Giunta regionale, ad oltre tre mesi dall’ultima riunione, dove sia il documento tecnico chiesto dal Ministero alla Regione che delinea la strategia di integrazione fra gli ospedali di Chieti e Pescara per le funzioni di Dea di secondo livello. Inoltre chiede perchè “mentre l’assessore alla sanità Silvio Paolucci annuncia di volere il Dea funzionale, il governo regionale adotta delibere per gli Atti aziendali non obbligando i direttori generali della Asl Lanciano Vasto Chieti e dell’Ausl di Pescara a tener conto di quanto previsto da provvedimenti adottati in precedenza”. Il comitato chiede inoltre perchè l’università D’Annunzio non si pronuncia sul gradimento del mondo accademico a proposito della soluzione adottata e sul
contributo che la stessa università può dare per individuare professionalità mediche idonee a migliorare le prestazioni erogate dal costituendo Dea.
”Abbiamo voluto scoperchiare una pentola che in questo momento era non in ebollizione ma noi abbiamo acceso il gas perchè bisogna che la popolazione di Chieti sappia che rischia di perdere un ospedale di secondo livello e questo non ce lo possiamo permettere e dobbiamo far sì che questa città, insieme a quella di Pescara, si faccia il Dea funzionale di secondo livello – ha detto Palumbo. Anche il tavolo di monitoraggio nazionale, dove la Regione Abruzzo va regolarmente ogni tre mesi, ha detto che si può fare un Dea di secondo livello a condizione che si faccia un protocollo di integrazione fra i due ospedali: dopo quattro mesi siamo ancora al punto di partenza, non si è fatto nulla. Si fanno solo annunci ma noi vogliamo vedere i fatti: se non ci sono i fatti noi chiameremo la città di Chieti, raccoglieremo delle firme, dobbiamo far sì che questa città si mobiliti e faccia sentire la sua voce finalmente . Chiediamo anche all’università di svolgere il suo ruolo, ci dica cosa vuol fare, che ruolo vuole avere in un Dea funzionale di secondo livello – conclude Palumbo: non può rimanere sulla difensiva e non dire nulla, è una scommessa per questa città”.