Penne. Che lo Squid Game abbia inizio. Pioggia no stop, temperature da alte quote, attesa di ore a cielo aperto e una calca di persone distrutte senza distanziamento, alla ricerca di un riparo sotto un tendone fatiscente. Si è trasformata in una prova di resistenza fisica e mentale, la giornata di lunedì 10 gennaio nell’hub di Contrada Campetto a Penne. Protagonista assoluto: un malcontento generale di presenti, giunti da diversi luoghi d’Abruzzo per ottenere la tanto attesa vaccinazione anti-Covid.
Improvvisamente, nonostante il sistema di prenotazione indicasse un orario d’ingresso per i cittadini, centinaia di persone si sono messe in fila, così da non permettere ai prenotati di accedere secondo ordine. Una giornata di vaccinazione diventata un incubo a rischio polmonite, oltre che a rischio contagio. Ma l’interrogativo più grande resta: com’è possibile avere nero su bianco una prenotazione da mesi e vedere centinaia di persone con precedenza all’ingresso?
Lentezza, scortesia e misteriosi sistemi da hub horror. Mentre anziani sotto la pioggia hanno aspettato soli per ore, senza né un riparo né un supporto, altri “fortunati” sono riusciti ad accaparrarsi un posto sotto un tendone bianco, a pochi centimetri di distanza dagli altri superstiti. E dove sono finiti i controlli per le norme di distanziamento? Un altro punto interrogativo, degno dei migliori gialli firmati da Agatha Christie.
Un caos generale, dove a concludere i giochi sono stati la totale mancanza di cordialità da parte di alcuni membri dello staff e l’idea che, a distanza di un anno dall’inizio della campagna vaccinale, l’organizzazione sanitaria abruzzese sia solo un optional di pochi eletti. In questo inizio 2022, un’antica e suggestiva città di Penne si è così trasformata nella miglior scenografia per la seconda stagione dell’ultima serie Netflix di Hwang Dong-hyuk, dove a sopravvivere sarà uno solo: l’assente dei prenotati.