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Circa 200 segretari comunali scioperano il 2 giugno. Tra loro anche 40 abruzzesi

Redazione Centrale di Redazione Centrale
4 Giugno 2015
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L’Aquila. Sono oltre seicento i segretari comunali e provinciali italiani che hanno aderito alla protesta in programma dal 2 giugno per contestare l’abolizione della figura professionale, prevista dal Ddl di riforma della Pubblica Amministrazione, approvato dal Senato nelle scorse settimane ed attualmente in discussione alla Camera. Tra loro anche una quarantina quelli abruzzesi, che hanno scelto la Festa della Repubblica per rimettere simbolicamente nelle mani delle maggiori cariche dello Stato i decreti di nomina di Responsabili della prevenzione della corruzione, ruolo affidato loro dalla Legge 190/2012. “Una funzione di tale importanza” spiegano i segretari in una nota “non può essere serenamente svolta da dipendenti pubblici oggi csegretario comunale timbroosi’ gravemente delegittimati” dal Ddl di riforma della Pubblica Amministrazione. “Risulta pressoché impossibile sostenere con la necessaria autorevolezza” proseguono “il compito di ‘garanti della legalità’ da sempre svolto dai segretari comunali e, in particolare, quello di ‘responsabili anticorruzione’ attribuito non a caso dal legislatore al segretario comunale”. Contro l’abolizione, che appare “meramente liquidatoria di un patrimonio di esperienza professionale lungo 150 anni”, si sono espressi già 11 Consigli regionali e numerose amministrazioni locali, che hanno approvato deliberazioni di dissenso inviando anche molte lettere alla presidenza del Consiglio dei ministri. La categoria assicura di essere ancora “pronta a dare il proprio contributo con professionalità e abnegazione nella cura dell’interesse della collettività, della Nazione e delle Autonomie locali” ma teme che, nello scenario dipinto dalla riforma, tali valori siano vanificati e le professionalità inspiegabilmente mortificate a danno delle comunità locali e dell’intero Paese. Rimettendo i decreti di nomina di Responsabili anticorruzione, i segretari che aderiscono alla protesta, e che si raccolgono intorno alle libere associazioni di categoria e ai gruppi Vighenzi, Lasec, Comitato Segretari Puglia, Movimento del 27 marzo, Associazione professionale dei segretari degli enti locali, chiedono che “si apra al più presto un confronto formale e istituzionale che affronti tutte le questioni relative al ruolo ed alle funzioni dei segretari comunali, nell’ottica di una valorizzazione di una figura al servizio dei cittadini per la tutela della legalità”. Ora attendono le risposte del presidente della Repubblica, dei presidenti di Camera e Senato, del presidente del Consiglio, del ministro dell’ Interno, del presidente di Anac e del presidente della Corte dei Conti.

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