L’Aquila. “La Provincia dell’Aquila deve ancora dotarsi del piano quinquennale per l’abbattimento degli ungulati ed a giudicare dall’invasione di questa specie siamo fuori tempo massimo” è quanto dichiarato dai consiglieri provinciali di Centrodestra Felicia Mazzocchi, Gianluca Alfonsi, Federico Paolo e Montanaro Americo, “sollecitazioni in tal senso sono state fatte anche a mezzo stampa a metà del mese di maggio, quando il problema già cominciava ad assumere enorme rilevanza, per un piano fondamentale per contrastare i sempre più rilevanti danni subiti dall’agricoltura ed evitare gli incidenti stradali procurati da questi animali, che nel giusto numero possono rappresentare una risorsa ma senza un opportuno controllo rischiano di compromettere l’economia rurale dei nostri territori” e continuano “nel corso del passato mandato le commissioni consiliari, prima ancora che i Consigli provinciali, hanno trattato la controversa materia sollecitando anche la Regione a legiferare in tal senso ed unificare, laddove possibile, le iniziative in territorio regionale. Attualmente la funzione de quo è esercitata su delega regionale e, pertanto, alla luce della riforma Delrio, in applicazione della legge 56/2014, è attualmente “abusiva” e dunque, questo problema costituisce un impulso in più ad emanare, tra le ultime in Italia, la legge regionale di riordino delle Province, peraltro, il ristoro per i danni subiti (addebitabile totalmente alla Regione) risulta cronicamente tardivo ed insufficiente, con conseguenti risposte non soddisfacenti che gli amministratori provinciali possono dare a chi, in prima linea sul territorio, si aspetta equità e rispetto del proprio lavoro” affermano ancora “l’esperienza trascorsa negli ultimi 5 anni ci induce a rafforzare la necessità di una soluzione condivisa e duratura tra tutti gli attori implicati, compreso il sistema di vigilanza degli abbattimenti”. In virtù di quanto affermato i Consiglieri rivolgono un appello al Presidente della Provincia “affinché l’approvazione del piano avvenga in tempi rapidissimi e si possa passare alla conseguente attività di abbattimento/selecontrollo dei cinghiali, considerando anche la possibilità di cacciare oltre i tempi stabiliti dal piano venatorio, inoltre” concludono “quali atti immediati intenda assumere al fine di operare con urgenza gli abbattimenti nell’attesa della legge regionale richiamata che dovrà offrire più garanzie e certezze agli operatori stanchi di subire i ritardi (sotto tutti i profili) non più sopportabili della pubblica amministrazione”.