L’Aquila. Case in Abruzzo a un euro per recuperare il paesaggio: dove? A Pratola Peligna, Comune abruzzese di poco più di 7mila abitanti in provincia dell’Aquila.
Il Comune ha abbracciato l’iniziativa delle case a 1 euro, un progetto di recupero di tanti immobili in abbandono che vengono regalati a un prezzo simbolico per poi essere ristrutturati a costi contenuti.
Il modulo di acquisto si scarica dal sito del comune. Tutti i candidati che manifestano interesse hanno 2 mesi per firmare il contratto e 6 per presentare il progetto di ristrutturazione. Entro 4 anni, poi, dovranno aver concluso i lavori.
Un progetto che, secondo l’assessore al commercio della città, ha l’obiettivo di rivitalizzare le attività e strutture turistiche che hanno un margine di espansione enorme, soprattutto dall’estero. Obiettivo anche quello di far conoscere il borgo medievale abruzzese, ricco di storia e immerso nella natura.
Il comune è situato nella Conca Peligna con il territorio che si estende per circa un quarto su una pianura di tipo alluvionale, per il resto in zona montuosa, arrivando fino alla sommità della dorsale del Morrone. La zona è attraversata dal fiume Sagittario e da alcuni torrenti, alimentati dalle numerose sorgenti poste lungo il corso del fiume con il centro abitato che sorge sulla riva sinistra del corso d’acqua.
La storia del paese è caratterizzata da diversi fermenti popolari; da ricordare: nel 1799 la rivolta contro l’invasione francese (insieme con molti altri Comuni d’Abruzzo), l’opposizione alla Costituzione del governo borbonico di Ferdinando II nel 1848 e la sommossa del 1934 contro il regime fascista. Durante l’ultima guerra mondiale, e precisamente il 2 agosto 1943, fu bombardato dagli alleati lo stabilimento della Montecatini, sito a due chilometri dal paese.
Il 9 gennaio 2006 al comune di Pratola è stata conferita dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la medaglia di bronzo al merito civile, con la seguente motivazione: “Centro strategicamente importante, durante l’ultimo conflitto mondiale, fu sottoposto a continui e violenti bombardamenti, che provocarono numerose vittime civili e la distruzione del patrimonio industriale. La popolazione, costretta a rifugiarsi nella campagna circostante, contribuì alla guerra di liberazione con la costituzione dei primi nuclei partigiani, subendo una feroce rappresaglia da parte dell’esercito tedesco. 1943/1944”.