Scafa. Nella serata di ieri, 20 novembre, in occasione della giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, alcuni sindaci dei comuni appartenenti al distretto sanitario di Scafa ed altri dei paesi limitrofi, hanno illuminato i palazzi comunali per dare un chiaro e forte messaggio sulla situazione della carenza dei pediatri che ormai da un anno affligge la zona.
Di seguito, si riportano le parole di Silvia Gioffrè, portavoce dei genitori del distretto sanitario di Scafa: “Da una parte, con questo gesto simbolico hanno voluto dimostrare il loro pieno sostegno alle famiglie e soprattutto ai bambini che stanno vivendo questo disagio, nel giorno dei loro diritti, dall’altra hanno voluto inviare un chiaro segnale alla Regione Abruzzo ed in particolare all’assessorato alla salute, che di fatto sta negando ai bambini del nostro territorio il diritto fondamentale alla salute ed alle cure che meritano”.
“Inoltre, lo scorso 11 novembre sono stata audita durante la seduta della V commissione salute, presso il palazzo dell’Emiciclo a L’Aquila. Durante l’audizione, ho chiesto per l’ennesima volta che venga modificata la normativa regionale sui pediatri di libera scelta, chiedendo di conteggiare per la determinazione delle carenze anche parte dei bambini nella fascia 6-14 anni, così come altre regioni italiane già fanno. Nella stessa seduta, è stata audita anche l’assessore Verì, che ha assicurato che nella settimana che si apprestava ad entrare avrebbe avuto un tavolo di lavoro con i sindacati proprio a tal fine, sindacati peraltro anch’essi chiamati in audizione ma che non si sono presentati”.
“In ogni caso, questo incontro tra l’assessore Verì ed appunto i sindacati non c’è stato ed a questo punto non si sa se e quando ci sarà! Per concludere, sottolineo come la problematica si stia espandendo sull’intero territorio regionale, siamo infatti a conoscenza che una situazione simile inizia a verificarsi nel distretto di San Salvo e nel distretto di Chieti, con cui siamo già in contatto per unire le forze… In ogni settore lavorativo, se un dipendente non riesce a portare a compimento il proprio lavoro, viene dismesso dallo stesso… A questo punto, che la pazienza di noi genitori è finita, siamo pronti a dire che se l’assessore alla salute non è in grado di portare a termine ciò che è chiamata a fare per la salute pubblica e soprattutto per la salute dei più fragili, se non è in grado di mantenere la parola data durante un’audizione, se non è in grado di fare una semplice delibera che vada in deroga a quella già in essere, beh allora forse è il caso che inizi a pensare ad eventuali dimissioni”.