L’Aquila. “La drammatica situazione riferita alla carenza di personale all’interno della Asl n. 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, denunciata ormai da anni dalla Fp Cgil, e’ divenuta ormai insostenibile”. Lo denuncia lo stesso sindacato secondo il quale “con l’attuale dotazione organica da un lato si continua a non rispettare la vigente normativa sui riposi obbligatori, con conseguente stress lavorativo e mancato rispetto delle mansioni dei lavoratori, e dall’altro non si rispettano i Livelli essenziali di assistenza”. Tutto cio’ – si legge in un comunicato – nonostante ai lavoratori “vengano imposti continui sforzi in termini di prestazioni di lavoro straordinario e prestazioni aggiuntive”. La Fp Cgil afferma che “per redigere i turni di lavoro le prestazioni di lavoro straordinario vengono utilizzate in difformita’ del contratto nazionale di categoria facendole rientrare illegittimamente nell’ordinaria programmazione dell’orario di lavoro” per cui “risulta dai tabulati dei lavoratori un’eccedenza oraria pari o superiore alle 300 ore mai liquidate o concesse come riposo compensativo”. La spesa effettiva per il personale nella Asl n. 1 – si legge ancora nel comunicato – e’ passata da 197,7 milioni del 2016 a 196,4 milioni del 2017, il che si traduce “in un ulteriore impoverimento della predetta spesa, che come piu’ volte dichiarato (anche dalla stessa Asl) non e’ sufficiente a garantire i servizi pubblici essenziali”.
Va ricordato – prosegue la nota del sindacato – che l’atto di programmazione regionale prevede per il 2018 un tetto di spesa per il costo del lavoro pari a 196 milioni, e che per il rispetto di tale limite di spesa la Asl ha confermato il blocco del turnover al 50%, con le evidenti ripercussioni che tali imposizioni genereranno sull’intero sistema sanitario provinciale peggiorando ulteriormente le condizioni di lavoro dei dipendenti della Asl e di conseguenza la qualita’ dei servizi. Per fare chiarezza bisogna pero’ considerare che ad oggi la Regione Abruzzo ha confermato un blocco del turnover comunque all’80%, che si traduce per il periodo 2017-2018 in un ulteriore taglio di personale gia’ carente. Infatti, tenuto conto della media delle cessazioni dal servizio registrate nell’ultimo triennio, e’ piu’ che ragionevole attendersi un numero di cessazioni dal servizio pari almeno a 120-130 unita’ lavorative annue. Di conseguenza questa Asl continua ogni anno a perdere forza lavoro nella misura pari o superiore alle 100 unita’ lavorative.
La Fp Cgil ritiene che per ridare slancio e rendere efficace ed efficiente il Servizio Sanitario nella Provincia dell’Aquila “e’ necessario ricominciare a effettuare investimenti sul territorio, che necessariamente devono partire da investimenti sul personale attraverso un processo di stabilizzazione dei lavoratori precari, attraverso l’attivazione di nuove procedure concorsuali e mediante l’eliminazione del blocco del turnover”.