L’Aquila. All’ospedale San Salvatore dell’Aquila non vengono accettate donne in gravidanza a rischio di parto prematuro per carenza di personale infermieristico nel reparto di terapia intensiva neonatale e di neonatologia. La decisione è stata comunicata dal primario del reparto, Sandra Di Fabio, che da mesi ha segnalato all’azienda sanitaria l’emergenza. Fonti interne al reparto dove attualmente sono ricoverati 14 neonati su una capienza di 16 fanno sapere che non vi sarebbe qualità assistenziale sufficiente per curare neonati nati prematuri o con problematiche serie. Almeno tre piccoli sono stati trasferiti in altri ospedali, alcune donne a rischio parto prematuro sarebbero state dirottate in altri ospedali, come quello di Pescara. Da tempo Di Fabio chiede integrazioni di personale alla Asl provinciale dell’Aquila. La situazione è precipitata quando nel corso degli ultimi mesi cinque infermieri a tempo determinato, assegnati a terapia intensiva, sono andati via perché chiamati in altre strutture. Il blocco durerà fino a quando non ci sarà personale sufficiente: secondo quanto si è appreso, servono almeno 5 infermieri per turno, la dotazione attuale permette l’utilizzo di personale pari a 2,5. Non vogliono rilasciare dichiarazioni Di Fabio e il direttore sanitario dell’ospedale, Giovanna Micolucci, che rinviano ogni commento al direttore generale, Rinaldo Tordera. In una nota della Asl, a nome della direzione sanitaria, precisa che “la Tin (terapia intensiva neonatale) funziona regolarmente e la sua attività non è mai stata sospesa, tanto che vi sono attualmente ricoverati e assistiti 14 bimbi su 16 posti letto complessivi; le urgenze sono sempre garantite”. Nella nota si ammettono le carenze di personale, non a caso si sottolinea che “è peraltro imminente la presa di servizio di personale infermieristico, a conclusione delle procedure di assunzione da tempo avviate dall’azienda, per far fronte alle necessità di assistenza sia della terapia intensiva neonatale sia di altri reparti”.