L’Aquila. Franco Caramanico, candidato per Sel alle primarie del centrosinistra per la scelta del presidente della Regione, ha un’idea dell’Abruzzo molto chiara. Lavoro, ambiente e sanità sono i suoi punti forti sui quali si è battuto in tanti anni di governo regionale e per i quali continuerà a lavorare se sarà candidato alla carica di presidente o di semplice consigliere. “La grande sfida per l’Abruzzo oggi è il lavoro”, ha spiegato, “dare risposte ai disoccupati, tutelare i precari e assicurare il reddito minimo garantito. Ho presentato un disegno di legge che prevede un’integrazione per chi non arriva a 800euro al mese e i fondi per 1.500persone ci sono. E poi un aiuto per gli artigiani, non hanno alcun sostegno dalla Regione e vengono penalizzati dalle banche e dalla pressione fiscale. La gente oggi si suicida per i debiti non per i crediti. Dobbiamo rendere competitivo il territorio, snellire l’iter burocratico e mettere in atto una buona politica per attrarre nuovi investitori”. Sull’ambiente Caramanico è certo: “Bisogna rivitalizzare il parco e puntare sulle energie sostenibili eliminando così altri progetti che danneggiano il territorio”. Per quanto riguarda la sanità, settore per il quale Caramanico si è molto battuto, il consigliere non può fare a meno di attaccare l’attuale presidente Gianni Chiodi. “Chiodi sostiene che i piccoli ospedali sono insicuri proprio perchè piccoli”, ha commentato, “allora se si ragiona così dovremmo chiudere anche le cliniche private. Inoltre il presidente sostiene che assorbono troppi fondi e questo è completamente falso. La chiusura delle strutture ospedaliere minori porterebbe a un’economia di 11milioni di euro su 2miliardi di bilancio. Se proprio si devono ottimizzare i costi dovremmo rivedere la distribuzione degli ospedali maggiori”.