L’Aquila. A poche ore dal tavolo di monitoraggio che ha sancito l’uscita dell’Abruzzo dal commissariamento della Sanità dopo nove anni, la maggioranza di centrosinistra va sotto nel Consiglio regionale straordinario convocato a palazzo dell’Emiciclo per discutere il piano sanitario di riorganizzazione. Un documento del centrodestra è passato a maggioranza per un solo voto di scarto, 14 sì e 13 no. Determinante per l’approvazione è risultato il voto favorevole del consigliere di Centro democratico Maurizio Di Nicola, presidente della Prima Commissione consiliare (Bilancio), che si è schierato con le minoranze. Destino simile ha avuto il documento del Movimento 5 stelle, respinto, ma con votazione in pareggio, 13 a 13: in questo caso Di Nicola è uscito dall’aula. A quel punto, dopo aver capito di non avere i numeri, il centrosinistra ha deciso di ritirare il proprio documento.
“Pur comprendendo la necessità di una riorganizzazione più efficiente e di qualità della rete ospedaliera abruzzese” si legge nel documento approvato “non si possono condividere le scelte operate dal commissario, nonché presidente della Regione Abruzzo, sia sul piano del metodo che del merito”. Secondo i consiglieri di opposizione, il piano “che non è stato mai presentato e discusso nei luoghi istituzionali deputati, avrebbe avuto necessità di un confronto serio e costruttivo non solo all’interno della stessa maggioranza di governo, ma anche tra la maggioranza e le forze di opposizione” che, invece, “non si è mai avuto”. Il documento contesta al commissario di avere portato “alla chiusura dei punti nascita, al declassamento di alcuni ospedali, a presidi ridotti a punti di primo soccorso, ovvero postazioni medicalizzate del 118, al depotenziamento delle strutture delle aree interne, alla chiusura di molte guardie mediche e al sovraffollamento delle strutture esistenti”.
Duro l’attaco dell’opposizione: “La votazione sul Decreto n.55/2016 del Commissario ad Acta sul Piano di riqualificazione del servizio sanitario regionale 2016-2018 dimostra il caos che regna nel centrosinistra, che si è sfaldato su un tema così delicato, con la grave assenza del presidente D’Alfonso. La maggioranza non ha più i voti: mancavano tra gli altri il consigliere Olivieri e l’assessore Gerosolimo, mentre ha votato con la minoranza il presidente della Commissione Bilancio, Di Nicola”. E’ quanto dichiarano in una nota i consiglieri regionali abruzzesi del centrodestra. “E’ la certificazione del fallimento della politica sanitaria di D’Alfonso e Paolucci. L’assessore alla Sanità è stato abbandonato dalla sua stessa maggioranza che ha ritirato il proprio documento di sostegno all’assessore.
“Oggi il Governo D’Alfonso ha dimostrato di non avere più i numeri per governare. Il Consiglio regionale, infatti, approva un documento dell’opposizione perché mancano i voti della maggioranza. Una pessima figura “commenta il Movimento 5 Stelle ”già annunciata dall’assenza in aula del presidente D’Alfonso che ha preferito stare nelle stanze romane piuttosto che venire in Abruzzo a presiedere un Consiglio straordinario sulla Sanità. Una mancanza di rispetto gravissima per il territorio di cui, evidentemente, non hanno più il polso e i numeri. “L’Abruzzo” continuano i 5 Stelle non merita di essere trasformato in una macelleria sociale da una politica sanitaria cieca che non guarda alle esigenze dei cittadini e che vede i pazienti abruzzesi come meri numeri”. “La maggioranza dopo questa grave sconfitta è stata costretta a ritirare il proprio documento perché certi di vederlo bocciato dall’opposizione che invece in aula ha presieduto con costanza e fino alla fine”.
Durante la discussione il capogruppo di Sel, Mario Mazzocca, sottosegretario alla presidenza della Giunta, ha annunciato l’esigenza di “una verifica, alla luce dell’assenza della maggioranza”. “Non è la prima volta che accade, è l’ultima volta che mi sento vincolato, o si ricostituisce oppure si va alle elezioni” ha detto ancora l’ex assessore il quale ha sottolineato che la sua critica non riguarda la sanità, “ma la generale attività del centrosinistra”. Nel merito della discussione che, nella seconda parte della seduta straordinaria, ha riguardato l’ipotesi di project financing sulla realizzazione dell’ospedale ChietiPescara, da affidare al gruppo Maltauro, Mazzocca ha ufficializzato la sua contrarietà. Nel sottolineare l’assenza di D’Alfonso, D’Alessandro e altri, Mazzocca ha ringraziato Paolucci, il vice presidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, e altri assessori, per “aver messo la faccia in una giornata negativa come quella di oggi”.
“Paolucci è apparso frastornato per le sette assenze sul banco della maggioranza, tra cui quelle del presidente della Regione e commissario per la sanità, Luciano D’Alfonso, arrivato a fine lavori, e del consigliere regionale Pd Camillo D’Alessandro. “Paolucci è stato punito da D’Alfonso e D’Alessandro che lo hanno lasciato solo” ha attaccato in aula il consigliere di Forza Italia Mauro Febbo, presidente della commissione di Vigilanza. A fine lavori è cominciata, ed è ancora in corso, una riunione di maggioranza alla presenza di D’Alfonso.
Ma il centrosinista cerca di rimediare: “L’esito del voto nella seduta odierna del Consiglio regionale d’Abruzzo è stato determinato unicamente da tre assenze giustificate: quella del presidente Luciano D’Alfonso, impegnato a Roma in un’importante riunione con il sottosegretario alla Presidenza Luca Lotti per iscrivere all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri l’uscita della Regione Abruzzo dal commissariamento della Sanità, quella dell’assessore Andrea Gerosolimo, impegnato per un’emergenza del suo assessorato, e quella di Camillo D’Alessandro, dovuta a motivi familiari urgenti e non rinviabili. Senza queste assenze sarebbe stata una normale seduta con una delle 500 delibere normalmente votate, pur riconoscendo al tema della riorganizzazione sanitaria sul territorio un argomento di elevata sensibilità politica”. Lo dichiara in una nota il vicepresidente della Giunta regionale d’Abruzzo, Giovanni Lolli.