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Bracco alla Regione: no all’impianto per rifiuti speciali in Val di Sangro, 35mila tonnellate a rischio infettivo

Redazione Centrale di Redazione Centrale
5 Ottobre 2017
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Atessa. “La reazione non può che essere negativa. Mi chiedo come si possa anche solamente pensare che venga messo nero su bianco un progetto che prevede la costruzione di un impianto da 35mila tonnellate per la sterilizzazione di rifiuti sanitari a rischio infettivo e lo stoccaggio per il successivo recupero di rifiuti pericolosi in un contesto geografico già fortemente antropizzato come quello della Val di Sangro. No categorico dunque a tutte le aziende che hanno l’obiettivo di industrializzare sempre più quei territori”. E’ radicale la presa di posizione del Consigliere Leandro Bracco dopo aver appreso che in Regione Abruzzo è stato depositato un progetto in cui fine sarebbe quello di realizzare in contrada Saletti di Atessa un impianto dalle notevoli dimensioni per il trattamento di rifiuti speciali. “Mi associo convintamente – evidenzia l’esponente di Sinistra Italiana – all’appello del sindaco di Atessa Giulio Borrelli il quale ha chiesto che la Regione Abruzzo stessa fornisca quanto prima tutti i documenti riguardanti l’impianto che si vorrebbe costruire per poterli vagliare e approfondire”.

“E’ risaputo – spiega Bracco – come la Val di Sangro sia sede di un importantissimo agglomerato industriale quale è la Sevel. Oltre a ciò però una peculiarità della valle è quella che attiene allo sviluppo agricolo di matrice vinicola soprattutto nelle zone di Lanciano e Fossacesia per non parlare poi delle eccezionali ricchezze sia turistiche che artistiche che la stessa Valle del Sangro possiede. Per questi motivi – rimarca il Consigliere regionale – è totalmente fuori dal mondo anche solo accennare all’eventualità della costruzione di un impianto per il trattamento e il recupero di rifiuti pericolosi. La Val di Sangro medesima ha già dato moltissimo in termini di industrializzazione e null’altro le si può chiedere. Se invece l’esecutivo D’Alfonso desse il via libera alla concretizzazione dell’opera, sono certo che l’ecosistema nella sua interezza subirebbe danni irreversibili”. “L’Abruzzo – si chiede Leandro Bracco nella conclusione della sua nota – è la cosiddetta Regione Verde d’Europa? Il governo regionale a guida Partito Democratico, slogan a parte, ne dia dimostrazione rispedendo al mittente la richiesta circa la realizzazione dell’impianto per il trattamento dei rifiuti speciali in Val di Sangro”.

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