In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 960.373 persone (+25.271 rispetto a ieri, +2,7%; ieri +32.616) hanno contratto il virus Sars-CoV-2. Di queste, 41.750 sono decedute (+356, +0,9%; ieri +331) e 345.289 sono state dimesse (+10.215, +3,1%; ieri +6.183). Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 573.334 (+14.698, +2,6%; ieri +26.100) e sono visibili nella quinta colonna da destra della tabella in alto; il conto sale a 960.373 — come detto sopra — se nel computo ci sono anche i morti e i guariti, conteggiando cioè tutte le persone che sono state trovate positive al virus dall’inizio dell’epidemia. I tamponi sono stati 147.725, ovvero 43.419 in meno rispetto a ieri quando erano stati 191.144. Mentre il tasso di positività è intorno al 17% (precisamente 17,10%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti 17 sono risultati positivi; ieri era di circa il 17,06% . Questa percentuale dà l’idea dell’andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati, fattore che fa riflettere sul peggioramento della situazione Covid. Questa è la mappa del contagio in Italia.
Molti meno contagi in 24 ore, a causa di un minor numero di tamponi: i test comunicati di lunedì sono quelli processati di domenica, che sono in quantità inferiore rispetto agli oltre 200 mila dei giorni infrasettimanali. Infatti, il rapporto di casi su tamponi rimane invariato al 17% e questo indica, appunto, che i positivi odierni sono in numero più basso per effetto del numero di test. Al di là della curva epidemiologica che sembra assestata con i dati odierni, la situazione non migliora: la pressione sulle strutture sanitarie sta diventando insostenibile, al punto da portare medici e infermieri a chiedere un lockdown generalizzato. Obiettivo: frenare l’ondata sugli ospedali.
In crescita le degenze. I pazienti ricoverati con sintomi sono 27.636 (+1.196, +4,5%; ieri +1.331), mentre i malati più gravi in terapia intensiva sono 2.849 (+100, +3,6%; ieri +115). Questi dati sono visibili nella tabella in alto, nella seconda e nella terza colonna da sinistra. Se si osserva il dato dei malati in reparto Covid ordinario si nota che questo si avvicina a quello del picco registrato il 4 aprile durante la prima ondata quando le persone in cura erano 29.010, mentre il picco di malati in terapia intensiva si è verificato il 3 aprile con 4.068 pazienti in rianimazione.