Teramo. Immobili e conti correnti per un milione di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Ascoli Piceno, su ordine del Gip, all’imprenditore teramano di 66 anni arrestato nei giorni scorsi per bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’operazione ‘Last day’, coordinata dalla procura ascolana. Sulla scorta delle indagini del Nucleo di Polizia Tributaria, che avevano già portato al sequestro di beni aziendali e della totalità delle quote societarie di un’ impresa di abbigliamento ad Ascoli, sono stati individuati due immobili, conti correnti bancari, un’autovettura di grossa cilindrata, monili d’oro e orologi di pregio che, pur essendo intestati a familiari dell’imprenditore, sarebbero riconducibili a lui.
Stando alla Gdf, l’indagato avrebbe costituito nel tempo società di capitali fatte poi fallire con condotte ritenute tipiche di bancarotta fraudolenta. Nel corso degli anni le società fallite avevano maturato grossi debiti nei confronti dell’Erario per imposte non versate, e nei confronti dell’Inps per contributi anch’essi non versati per oltre 15 milioni di euro