Chieti. È riuscito ad andare via dal suo Paese e ora bambino ucraino affetto da diabete di tipo 1, recentemente giunto in Abruzzo, è stato preso in carico dal servizio regionale di Diabetologia pediatrica dell’ospedale di Chieti, di cui è responsabile Stefano Tumini.
Il piccolo viene curato con una terapia insulinica basale – bolo secondo i più moderni schemi utilizzando insulina lenta di ultima generazione. È inoltre fornito di sensore glicemico con il quale monitorizza costantemente i propri livelli di glucosio interstiziale.
La dose di insulina viene adeguata secondo un algoritmo flessibile utilizzando il rapporto insulina/carboidrati e il fattore di sensibilità insulinica. Unica incombenza, per il bambino, è la necessità di cambiare app sullo smartphone per il calcolo dei carboidrati, in quanto molti piatti italiani, specialmente pizza e pasta, di cui il bambino sembrerebbe
“appassionato” non sono sempre presenti nelle app ucraine.
“Di fronte a una così elevata capacità di autogestione”, afferma Tumini, “ci si rende conto ancora di più dell’assurdità della guerra che compromette la possibilità di potersi curare al meglio e in serenità anche se si è bambini”.