L’Aquila. “La tragica fatalità occorsa nella giornata di ieri a L’Aquila direttamente connessa al crescente disagio nella circolazione viaria , l’incremento esponenziale dei danni all’agricoltura, la pericolosità di percorrere i sentieri delle Riserve e dei Parchi ed una convivenza “costretta” nelle aree urbane: sono solo alcuni dei principali problemi che la presenza di cinghiali provocano nella provincia dell’Aquila. Da anni oramai si discute di pianificazione e di interventi organici volti a limitare il proliferare di una specie che, oltre a rappresentare un serio pericolo per la sicurezza stradale e per la vita umana, costituisce un elemento anche di indubbio disequilibrio nell’ecosistema dei nostri territori” afferma il Dott. Francesco Benedetti in qualità di Responsabile di settore di Ambiente e/è Vita Abruzzo Onlus e di approfondito conoscitore della questione in oggetto. “Nel corso degli ultimi mesi abbiamo dato corso ad una serie di incontri con i Comuni e gli Amministratori locali e programmato un ventaglio di iniziative” continua l’esponente associativo “che mirano, oltre a far conoscere le opportunità previste dalla vigente normativa nazionale, regionale e dalle linee guida ISPRA, anche a promuovere una metodologia operativa che nel rispetto della biodiversità e della tutela ambientale giunga a delineare una politica di contenimento e di riequilibrio della presenza di cinghiali nei differenti comprensori che compongono la nostra provincia”. “Riteniamo , in primo luogo, al fine di sviluppare una strategia di “sistema” che si debba poter contare “prosegue il Dott. Benedetti “su dati assolutamente certi in ordine alla grandezza del fenomeno giacché siamo portati a credere che i censimenti effettuati debbano essere necessariamente implementati e ridefiniti. Un utile soccorso potrebbe giungere dalle popolazioni residenti nel Parco Sirente Velino e da parte delle Associazioni di Categoria che debbano poter concorrere alla definizione di una quadro di azione sinergico e concretamente efficace. In tal senso potrebbe risultare indispensabile anche pensare di potenziare le strutture del Parco Sirente Velino attraverso una ridefinizione della pianta organica stimolando la Regione Abruzzo affinché consenta la mobilità del personale da altri Enti in attesa di nuova collocazione consentendo la creazione di un pool di esperti a servizio presso l’Ente Parco . Il costo dell’operazione risulterebbe essere pari a zero trattandosi di stipendi comunque erogati”.