Pescara. La trattativa sul rinnovo del contratto nazionale di categoria e lo sciopero del prossimo 20 aprile sono stati i due temi al centro dell’attivo regionale di Fiom, Fim, Uilm dell’Abruzzo tenutosi venerdì 8 aprile all’aereoporto di Pescara. La fase di stallo creatasi al tavolo della trattativa con Federmeccanica per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale ha portato le tre sigle dei metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm a ricompattarsi dopo quasi 8 anni a livello nazionale e locale al fine di superare l’intransigenza e le rigidità che impediscono la realizzazione di un buon contratto per tutti metalmeccanici. Nel corso dell’assemblea si sono succeduti gli interventi dei segretari nazionali: Eros Panicali per la Uilm, Uliano Ferdinando per la Fim e Michela Spera per la Fiom. Il punto centrale di ogni discussione è stata l’importanza della riuscita dello sciopero nazionale per dare un segnale forte a Federmeccanica. Il segretario nazionale Fim commenta: «Sono già passati cinque mesi senza una risposta salariale, dopo 14 incontri la parola giusta è sciopero. Bisogna lavorare sull’unità, un elemento ritrovato con l’obiettivo di una garanzia salariale per tutti». Batte sullo stesso concetto anche Michela Spera: «Il lavoratore deve essere protetto dal contratto. Il contratto o lo si riconquista insieme o non è più sufficiente la discussione. Per rimuovere la posizione di Federmeccanica è necessario mettere in campo i lavoratori. È il contratto a unire i metalmeccanici. Queste 4 ore di sciopero sono decisive». Le posizioni tra sindacati e imprese restano distanti sul salario e sul sistema contrattuale: la proposta formulata da Federmeccanica non riconosce nessun aumento al 95% della categoria. L’obiettivo ribadito dai sindacati è di affermare un Ccnl come strumento di reale garanzia del potere d’acquisto del salario per tutti i metalmeccanici, che estenda la contrattazione di 2° livello su tutti gli aspetti che migliorano e tutelano tutte le forme di occupazione e far ripartire gli investimenti. Il segretario Panicali ha anche puntualizzato il mancato cambiamento dopo la comunicazione da parte di Federmeccanica della piattaforma proposta. Il salario minimo di garanzia così com’è strutturato garantisce più le imprese che i lavoratori. Incisivo l’intervento di Monica Di Cola (RSU Uilm per le province Aquila e Teramo): «La proposta di Federmeccanica è irricevibile poiché inefficace in termini di aumento di potere d’acquisto e inaccettabile per il metodo di applicazione ed applicabilità che anestetizzerebbe il potere contrattuale del sindacato rendendo marginale la contrattazione nazionale e paralizzata quella di secondo livello. Rimarremo uniti a difendere l’unico luogo ove è ancora possibile tutelare le lavoratrici ed i lavoratori: il contratto! Il 20 faremo levare il grido del silenzio delle nostre fabbriche». È importante avere il massimo consenso dei lavoratori, come ribadiscono unitamente i tre sindacati, ed è necessario essere determinanti a partire dall’azione del 20 aprile. Roberta Baldassarre