Ad affermarlo è il Consigliere regionale M5S e Vicepresidente della Commissione Sanità Francesco Taglieri, che prosegue: “Questo territorio ha un bacino di utenza di 396mila abitanti, con un’estensione di circa 2500 km² e una conformazione molto particolare, con aree isolate in cui già adesso la Asl fatica a rispettare i tempi massimi previsti dalle normative per intervenire in caso di emergenza. Nonostante queste problematiche note a chiunque, la linea politica non cambia, come confermano i numeri della distribuzione dei reparti e dei posti letto su tutta la provincia. Ad oggi il 60% delle UOC (Unità Operative Complesse) sono nell’area di Chieti, contro il 21% a Lanciano e il 19% a Vasto, mentre il dato arriva addirittura al 70% parlando delle UOS (Unità Operative semplici), con Lanciano e Vasto relegate rispettivamente al 16% e al 14%. Solito discorso vale per i posti letto (54% Chieti, 26% Lanciano, 20% Vasto), e per i posti letto in Day Hospital (57% Chieti, 24% Lanciano, 19% Vasto). È un quadro disarmante, che conferma uno squilibrio che denunciamo da mesi e che è destinato a consolidarsi in caso di approvazione della nuova rete ospedaliera, sul cui destino nessuno è in grado di dare risposte”.
“Non stiamo chiedendo miracoli – conclude Taglieri –. Le nostre richieste riguardano servizi essenziali che andrebbero garantiti, sia per i pazienti che per il personale. Soprattutto, pretendiamo che siano dati pari diritti a tutti i cittadini abruzzesi e della Provincia di Chieti, con una gestione ben più funzionale della macchina sanitaria. È inutile che adesso, nel pieno della campagna elettorale per le elezioni amministrative, si ascoltino esponenti di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, al governo di Regione Abruzzo, fare promesse per il proprio tornaconto elettorale. Loro già da tempo avrebbero dovuto presentare la rete ospedaliera, il piano sanitario regionale e la rete territoriale, per garantire una sanità di qualità ai cittadini e ai nostri territori. Visto quanto emerge dalla lettura dei dati e dalle conclusioni del Comitato Ristretto dei Sindaci, è evidente che non stiano svolgendo al meglio il proprio lavoro, e di fronte a una situazione di questo genere dovrebbero avere il buongusto di chiedere scusa e lasciare il posto ad altri invece di fare vuota propaganda”.