Pescara. Condannati a 8 anni di reclusione l’ex presidente dell’Aca, Ezio Di Cristoforo, e a 3 anni l’attuale direttore tecnico dell’ente Lorenzo Livello, nel processo su tangenti e appalti truccati nell’azienda acquedottistica pescarese, nato dall’inchiesta “Shining Light” condotta dai carabinieri forestali. La sentenza è stata emessa dal tribunale collegiale della città adriatica, presieduto dal giudice Rossana Villani, che ha innalzato di un anno la condanna richiesta dal pm Anna Rita Mantini a carico di Di Cristoforo, mentre ha accolto in pieno la richiesta riguardante Livello. Il primo era accusato di corruzione, turbativa d’asta e induzione indebita a dare o promettere utilità, mentre il secondo soltanto di turbativa d’asta.
Di Cristoforo è stato anche interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, mentre Livello per la durata di 5 anni. A carico di Di Cristoforo, inoltre, è stata disposta la confisca dei beni per un valore pari a 100mila euro. Entrambi gli imputati sono stati condannati al risarcimento dei danni, a favore della parte civile Aca, che dovrà essere quantificato in sede civile. Decisiva, ai fini processuali, la testimonianza dell’imprenditore Claudio D’Alessandro, che per questa vicenda ha patteggiato e che ha spiegato il meccanismo attraverso il quale venivano truccati gli appalti, circostanziando i vari episodi che lo videro versare tangenti. Secondo l’accusa Di Cristoforo, “nel 2010, diede vita al rapporto pattizio con D’Alessandro”, basato sull’aggiudicazione degli appalti in cambio di tangenti pari al 5-6% dell’importo dei lavori.