Lanciano. Le vittime sul lavoro non si fermano neanche in Abruzzo. Un operaio è morto a Lanciano in un incidente avvenuto all’interno di un cantiere edile allestito per i lavori di realizzazione di un gasdotto. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo sarebbe sceso in uno scavo profondo oltre quattro metri per effettuare alcuni controlli quando è stato travolto da una massa di terra di una parete che ha ceduto. Al momento sul posto si trovano la Polizia, titolare delle indagini, i Vigili del Fuoco e personale dell’ispettorato del lavoro della Asl.
L’operaio aveva 37 anni ed era originario della provincia di Enna. Dipendente della società Tre Colli spa, che in quel tratto sta lavorando per la SGI – Società Gasdotti Italia alla realizzazione del metanodotto Larino-Chieti, aveva appena concluso un sopralluogo nel canale dal quale era risalito insieme al collega, poi è tornato sul posto per recuperare una mola. E’ stato in quel momento che una parete dello scavo ha ceduto, probabilmente a causa del terreno appesantito dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi. Dopo l’apertura dell’inchiesta, la Procura di Lanciano non ha disposto l’autopsia e ha restituito la salma alla famiglia.
“Apprendo della terribile notizia”, ha dichiarato il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, “della morte di un operaio di soli 37 anni impegnato nei lavori del gasdotto nel tratto di Marcianese – Torre Marino di Lanciano, mentre sono a Roma per la grande manifestazione a difesa del ruolo e della funzione costituzionale che svolgono i sindacati. È inaccettabile che nel 2021 si muoia sul posto di lavoro, lo è ancora di più in una giornata come questa, dove bisogna urlare con ancora più voce che il diritto al lavoro non esiste senza diritto e dovere della sicurezza sul lavoro. Alla famiglia del giovane operaio esprimo le più sentite condoglianze e profonda vicinanza a nome mio e della Città di Lanciano”.