
“E’ aumentata la richiesta d’indennità per la disoccupazione, si è conclamata la crisi del lavoro e la crisi demografica e, al contempo, avanza uno spopolamento sempre più grave e preoccupante. Il disastro della governance sanitaria in Abruzzo, poi, è un tema scottante che nei prossimi mesi produrrà i suoi effetti negativi. Insomma, un quadro davvero preoccupante”, ha introdotto Piacente, “in provincia scontiamo gravissimi disagi e contraddizioni sugli ospedali. Mancano idee di ampia veduta e prospettiva, Marsica e Valle Peligna sono ormai al centro di una competizione interna dove i partiti si fanno competizione sull’emergenza. Sono anni che parliamo dell’importanza di sviluppare una rete di medicina territoriale che tenga conto delle competenze geografiche e demografiche. Ma adesso ognuno pensa a come accontentare il proprio elettorato”.
Ospite dell’incontro è stato Francesco Marrelli, segretario generale Cgil provincia dell’Aquila. “Elemento ulteriormente negativo, oltre alla disoccupazione e agli ammortizzatori sociali, è quello sullo spopolamento: abbiamo perso più di diecimila residenti. C’è carenza di personale, certamente, che si riverbera sulla carenza di servizi da offrire al pubblico”, ha spiegato Marrelli, “scuola e trasporto sono solo due piccoli esempi. Ma continuiamo a perdere opportunità. La Regione Abruzzo sta ragionando sugli ospedali Covid ma non si sta facendo un discorso di medicina territoriale, cioè quella che è realmente vicina alle necessità della gente. Pensiamo solo che nella provincia dell’Aquila non esiste una Casa della Salute. Ad oggi sono ancora circa 7mila i lavoratori dipendenti nella nostra provincia ancora in attesa della cassa integrazione e che, dunque, da due mesi sono senza reddito a causa delle lungaggini della Regione nella gestione dell’iter per l’attivazione degli ammortizzatori sociali”, conclude, “yn ritardo inaccettabile e un grave danno per tante famiglie”.