I reparti Covid ordinari “cominciano a riempirsi, soprattutto al Sud, e questo è un segnale da non sottovalutare”. Lo afferma Carlo Palermo, segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed.
Questi reparti, spiega, “si stanno riempendo perchè qui giungono i sempre più numerosi pazienti postivi che non possono effettuare il periodo di isolamento al proprio domicilio. Si tratta di pazienti nella maggior parte dei casi stabili o con sintomatologia lieve e che quindi non necessiterebbero di un ricovero ospedaliero, Non possono però restare nelle proprie abitazioni, quando non si hanno condizioni adeguate”. Il punto, rileva, “è che mancano i necessari alberghi sanitari per questi pazienti e ciò sta portando ad un intasamento dei reparti
Diversa la situazione dei posti letto in terapia intensiva: “La situazione, per il momento, è abbastanza tranquilla a livello nazionale, anche se i ricoveri stanno aumentando. Oggi infatti siamo a circa 450 ricoveri, pari all’8% della possibilità di ricovero nelle terapie intensive sul territorio. Abbiamo ad ora 6mila posti di terapia intensiva, cui se ne aggingeranno altri 3.500 circa, le cui gare sono già partite. Inoltre, considerando che il 50% circa dei posti letto in terapia sub-intensiva, pari a circa 2mila
posti, saranno utilizzati e adeguati per i pazienti Covid, in totale potremo disporre di circa 11mila posti letto tra terapie intensive e sub-intensive”. Ovviamente la situazione è più problematica al Sud dove, rileva, “i numeri delle terapie intensive erano più ridotti già in passato: in Calabria , ad esempio, si registrano 5 posti per 100mila abitanti, contro i 10 per 100mila di Veneto o Emilia. I posti si stanno ora aumentando, ma è chiaro che il gap rimane”.
Da qui, è il monito del segretario dei medici ospedalieri, “l’importanza che i cittadini rispettino tutte le misure in atto per evitare un aumento dei contagi. E si spera che la stretta decisa con l’ultimo dpcm del governo porti dei risultati”.