Pescara. La carenza idrica continua a farsi sentire, in questa chiusura d’estate italiana 2021. Il caldo di settembre rischia di mettere alla prova l’approvvigionamento idrico soprattutto nelle campagne del Centro-Nord, “con gravi problemi di siccità”: lo rileva la Coldiretti sulla base dei dati dell’Osservatorio Anbi sulle risorse idriche e in riferimento alle previsioni di caldo e tempo sereno in tutta la Penisola per i prossimi giorni. Il problema riguarda i fiumi dell’Italia settentrionale, a partire dal Po che “è in regime di magra con portate dimezzate sia rispetto alla media storica”, osserva la Coldiretti.
Hanno una portata inferiore rispetto allo scorso anno anche i fiumi piemontesi, come il Tanaro, che ha una portata ridotta a meno del 30% sul livello 2020. Sono in sofferenza anche i grandi laghi lombardi: il Lago Maggiore è pieno al 40%, quelli di Como e d’Iseo al 25%. In Veneto i dati Arpav segnalano che il livello dell’Adige ha raggiunto un record negativo e sono bassi anche i livelli dei fiumi in Emilia Romagna, Abruzzo, Molise, Marche e Umbria. “La siccità”, rileva la Coldiretti, “è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con un danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti”.