Pescara. Il Museo Fondazione Paparella sta ospitando dall’8 dicembre 2015 una Mostra di opere dell’artista abruzzese Costantino Barbella (Chieti, 1852 – Roma, 1925). La mostra, dal titolo “Dall’idea alla forma COSTANTINO BARBELLA: 61 schizzi e 33 sculture”, si terrà sino al 15 maggio 2016. Essa permette di cogliere la connessione fra l’idea originaria dell’artista presente nei suoi schizzi e la forma assunta poi nelle sculture definitive.
È da ammirare la scelta di organizzare questo evento da parte del Cda della Fondazione, poiché la Mostra ha riportato all’attenzione del pubblico il genio di un abruzzese considerato uno dei massimi scultori tra ‘800 e ‘900, tanto che le sue opere furono anche acquisite dai più prestigiosi musei al mondo, tra cui l’Hermitage di San Pietroburgo e il Louvre di Parigi. In effetti, quel che più sorprende di Barbella è il fatto che dopo la sua morte ci siano state pochissime celebrazioni in suo onore, nonostante in vita riscosse un grande successo.
Barbella nella propria vita attraversò ben tre periodi artistici, ma forse fu quello iniziale a essere determinante, essendo influenzato profondamente dalla frequentazione del Cenacolo Michettiano. Proprio in riferimento a questo periodo, è importante ricordare che Barbella, con d’Annunzio, Michetti, Tosti ed altri, fu uno dei principali animatori di quel Cenacolo. Il noto giornalista dell’epoca Luigi Arnaldo Vassallo, detto Gandolin, scrisse infatti al tempo sul giornale satirico-letterario romano “Capitan Fracassa”: «[…] Sì, vennero dunque dall’Abruzzo, a rinvigorire la cultura e le arti, un Michetti, un Barbella, un d’Annunzio ed un Tosti, ma andò a finire che non si dipingeva più: si michettava. Le statue si barbellavano e si dannunziava la lirica. E in fatto di musica, si tostava dalla mattina alla sera.»
@AndreaMicalone