Pescara. ”Finalmente dopo 11 anni uno spiraglio di luce. Approvati la rimozione di
112 mila metri cubi di rifiuti e il progetto sperimentale di desorbimento termico per la bonifica dei terreni inquinati sottostanti. Il Ministero dell’Ambiente ha chiuso la Conferenza dei servizi decisoria per l’esame del progettopresentato da Edison per la discarica Tre Monti a Bussi nel Sito nazionale di Bonifica approvando la rimozione di 112 mila mc di rifiuti e un progetto sperimentale di bonifica dei terreni sottostanti pesantemente inquinati da pericolosi solventi clorurati”. Lo scrive in una nota il Forum H2O ”Il Decreto segue quanto deciso nelle riunioni preparatorie in cui si era concordata la necessità di rimuovere tutti i rifiuti nonostante le resistenze di Edison”.
”Si procederà in questo modo: subito rimozione completa dei rifiuti nell’area Sud; nell’area Nord avvio di un progetto pilota di desorbimento termico per la bonifica dei terreni sottostanti i rifiuti pesantemente inquinati a causa delle sostanze pericolose percolate dai rifiuti sovrastanti. Questa fase non prevede la rimozione dei rifiuti sovrastanti al fine di mantenere le misure di messa in sicurezza d’emergenza come il capping ormai installate; rimozione dei rifiuti anche nella parte Nord in ogni caso, sia che abbia funzionato il desorbimento termico sia che non abbia dato i risultati sperati. Non è stato approvato, invece, il progetto generale di desorbimento termico da applicare da subito sui terreni in tutta l’area Nord in quanto la valutazione deve essere subordinata alla verifica dell’efficacia del progetto pilota. Per il Forum H2O si tratta di un risultato storico che ripaga oltre
un decennio di lotta, a partire dal sequestro dell’area avvenuto a marzo 2007 da parte del compianto comandante Guido Conti, un’azione che ha cambiato letteralmente la storia della Regione. Ci sono ancora alcune criticità progettuali da risolvere ma è passata la linea di rimuovere i rifiuti e trattare i terreni inquinati sottostanti”.
”Sicuramente resta l’amaro per il disastro ambientale che abbiamo sotto gli occhi, per l’omertà e i ritardi clamorosi indegni di un paese civile e per la distribuzione per decenni di acqua contaminata da cancerogeni a 700 mila persone come accertato dall’Istituto Superiore di Sanità. Ricordiamo che i pozzi inquinati furono chiusi nel 2007 solo grazie al lavoro degli attivisti che si presero una responsabilità enorme neldenunciare quanto stava accadendo prima ancora dell’intervento dell’Istituto Superiore di Sanità e delle altre autorità”.